Vita da cani. Il CBD per combattere il cancro dei cani
I prodotti di cannabis sativa a basso contenuto di tetraidrocannabinolo, noti anche come prodotti a base di canapa, sono diventati ampiamente disponibili e il loro uso nei pazienti veterinari è diventato sempre più popolare. Nonostante l’uso diffuso, la letteratura veterinaria è carente, così come le risorse basate sull’evidenza per l’efficacia dei cannabinoidi. Il cannabinoide più diffuso che si trova nella canapa è l’acido cannabidiolico (CBDA) e diventa cannabidiolo (CBD) durante l’estrazione a caldo. Il CBD è stato studiato solo per le sue proprietà antineoplastiche dirette e in combinazione con le terapie antitumorali standard, ottenendo risultati incoraggianti. Gli obiettivi del nostro studio erano di esplorare la risposta antiproliferativa e di morte cellulare associata al trattamento in vitro di linee cellulari di cancro canino con il solo CBD e in combinazione con comuni chemioterapici, nonché lo studio delle principali vie proliferative (ad esempio p38, JNK, AKT, mTOR) potenzialmente coinvolti nella risposta al trattamento con CBD. Il CBD ha ridotto significativamente la proliferazione delle cellule cancerose canine molto meglio dell’acido cannabidiolico (CBDA) su cinque linee cellulari neoplastiche canine se trattate con concentrazioni comprese tra 2,5-10 ?g / mL. Il trattamento combinato con CBD e vincristina ha ridotto la proliferazione cellulare in modo sinergico o additivo a concentrazioni anti-proliferative con risultati meno chiari utilizzando doxorubicina in combinazione con CBD.
Gli effetti di segnalazione cellulare del trattamento con CBD hanno mostrato che l’autofagia è sopravvenuta all’induzione dell’apoptosi e può essere correlata alla pronta induzione della fosforilazione di ERK e JNK prima dell’autofagia.
In conclusione, il CBD è efficace nell’ostacolare la proliferazione cellulare e l’induzione dell’autofagia e dell’apoptosi rapidamente attraverso le linee cellulari neoplastiche e sono necessari ulteriori studi clinici per comprenderne l’efficacia e le interazioni con la chemioterapia tradizionale.
(da Wiley online LIbrary del 28/11/2020)
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