Vernici ecologiste. Il governo sbaglia e peggiora la situazione
Il governo, per punire i militanti di Ultima Generazione che ricordano alle istituzioni gli impegni non mantenuti per la salvaguardia ambientale, ha fatto una nuova legge con fino a 3 anni di galera.
Qualche mese fa, lo stesso governo ha stabilito ulteriori pene per chi organizza i rave party.
Alla base di questa attività istituzionale c’è una sorta di filosofia: non capisco, quindi dò un colpo di bastone…
Le leggi approvate sono praticamente inutili, visto che si tratta di comportamenti già sanzionati dalle leggi, ma solo con qualche cosa in più. E – non crediamo di sbagliarci – chi continuerà con vernici e rave party, di queste leggi se ne farà un baffo. Non solo, ma sarà ulteriore occasione di impegno a mettersi contro la legge.
Un po’ come il 41bis all’anarchico Cospito. Non si tratta di soggetti che sono stati cuccati mentre cercavano di fare i furbi e che dicono “se c’ero dormivo”, ma persone che rivendicano diritti, fino alla fine. E non si fermeranno. Il metodo perché si esprimano facendo meno danni, non è quindi quello delle pene più severe, ma di andare alla radice dei problemi sollevati e agire lì dove fino ad oggi, sbagliando, si è solo esasperata la situazione.
Un esempio storico in cui sono stato anche attore “criminale”. Negli anni ‘70 del secolo scorso, quando le istituzioni incriminavano e arrestavano le persone che, autodenunciandosi per praticare aborti clandestini, peroravano il riconoscimento del diritto e l’abolizione del reato contro la stirpe, ogni pronuncia di polizia/giudiziale era un punto in più per la causa del diritto: tribunali e galere erano megafoni di quello che poi lo stesso Stato e i cittadini con un referendum, riconobbero legittimo, e che ancora oggi si lotta per far rispettare.
Quelli che oggi fanno leggi contro ecologisti e rave, all’epoca erano gli stessi che mettevano in galera e trascinavano in tribunale i militanti per il diritto ad abortire. Ci sono fatti e storie della vita il cui processo di affermazione e riconoscimento non potrebbe essere altrimenti, fa parte della naturale evoluzione degli individui e delle società democratiche.
Il governo fa finta di non capire, traveste gli interessi economici delle corporazioni di riferimento in interessi pubblici, e peggiora la situazione. Sembra solo interessato alla sopravvivenza quotidiana, non al benessere e al buon senso comune. Nello specifico delle vernici, poi, è anche aiutato da alcuni di quelli che dicono di essere loro oppositori.
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