Usa. Venditori di immortalita’

Circa un anno fa, un gruppo di ricercatori pubblico’ un trattato sul Scientific American circa l’invecchiamento e i processi di crescita dell’essere umano. In quel trattato gli studiosi spiegarono che, a dispetto di ciarlatani e vetero alchimisti, “non esistono fonti della giovinezza, ne’ serie promesse di immortalita’”.
A distanza di un anno, quel trattato e’ divenuto un libro, curato dal giornalista Stephen Hall, dal titolo “Merchants of Immortality” (Venditori di Immortalita’), nel quale si propone un’affascinante panoramica sugli sforzi scientifici nella lotta contro la morte e l’invecchiamento. Nel libro ci si focalizza essenzialmente su due aree di ricerca: la moltiplicazione cellulare e le terapie con le cellule staminali. Sulla prima, grazie al biologo Leonard Hayflick sappiamo che le cellule si moltiplicano per un finito numero di volte, ma sappiamo anche che esiste un enzima chiamato telomerase potenzialmente in grado di far rigenerare le cellule ben oltre il limite di Hayflick.
Queste due scoperte, nel 1992, incuriosirono ed esaltarono a tal punto il biologo Michael West si’ da indurlo a fondare una delle piu’ grandi compagnie biotech, la Geron, proprio con l’intento di studiare e mettere in commercio qualsiasi scoperta che potesse ritardare l’invecchiamento. Il telomerase si dimostro’ infatti un enzima dalle proprieta’ spettacolari, anche se lungi dal determinare l’immortalita’ di un essere umano. West abbandono’ queste prospettive e si dedico’ ad un altro dei temi scientifici piu’ eccitanti ed interessanti: le terapie con le cellule staminali.
Alla fine degli anni ’90, lascio’ la Geron per diventare direttore esecutivo della Advanced Cell Technology (ACT), la compagnia che da tempo si cimenta nella clonazione di cellule staminali embrionali.
West si e’ poi distinto per il suo impegno non solo scientifico ma anche politico ed etico, per far si’ che la ricerca sulle staminali possa mettere radici solide in tutto il mondo. L’obbiettivo primario non e’ la vita eterna, bensi’ alleviare le sofferenze causate da molte malattie e sperare di sconfiggerle. Obbiettivo comune a quasi tutti gli scienziati comunque, lontano dall’immagine del ricercatore pazzo che succhia la vita come se fosse energia trasferibile, per poi creare mostri immortali.
Nel libro, Hall diffida da tutto questo, e mostra anche le sue preoccupazioni per una scienza che ad oggi e’ considerata spesso nemica dell’etica e della moralita’, portatrice di valori tipicamente umani e umanisti. I Venditori di Immortalita’ non sono altro che venditori di finti orologi biologici, ingannatori e soprattutto abili esibizionisti. Focalizzarsi su loro puo’ voler dire tralasciare quella parte della ricerca che invece e’ basata sul presente e sul reale. Quella ricerca che si occupa della sofferenza ma anche della potente influenza della speranza.