Usa. Louisiana: il vecchio sud che non cambia mai
Nello Stato del Louisiana c’e’ grosso fermento tra i banchi del Senato. Il ramo “saggio” del Paramento ha infatti votato, a distanza di una settimana, due provvedimenti agli antipodi: lo slancio e il ripensamento.
La seconda settimana di maggio la proposta di legge SB 74 era stata approvata con una votazione di 24-13: il progetto vietava la clonazione umana a scopi riproduttivi ma permetteva la ricerca su embrioni e su cellule staminali embrionali. Passata una settimana le cose cambiano. C’e’ da dire innanzitutto che solo il mese scorso la Camera aveva affrontato lo stesso problema uscendo parzialmente indenne della faccenda: si era deciso di approvare la clonazione delle cellule umane, ma non quella di embrioni seppur non impiantabili.
In Senato le cose sono andate diversamente: il Presidente democratico Don Hines aveva proposto la famosa SB74 facendola approvare rapidamente. Poi e’ arrivato il senatore Arthur Lentini con uno di quegli emendamenti in grado di stravolgere un testo di legge, il Senato lo ha approvato e siamo di nuovo punto e a capo. La Chiesa Cattolica e i gruppi pro-life hanno svolto intese campagne demagogiche con lo scopo di preannunciare catastrofi morali se lo Stato avesse permesso tale ricerca. E i senatori, tanto inclini al cambiamento, non hanno opposto resistenza.
“La medicina di domani va nella direzione della ricerca su embrioni e della terapia genica”, ha dichiarato Hines alla stampa. “Non voglio che la Louisiana venga lasciata indietro, non voglio che i bambini malati di diabete giovanile vengano lasciati a se stessi, perche’ i medici non possono curarli al meglio”. Hines poi ha sottolineato gli inevitabili risvolti economici della questione: la ricerca produce investimenti privati quando e’ fertile e continua; senza investimenti non c’e’ produzione futura e quindi progresso economico. Ma secondo gli attivisti non e’ questo il punto. Lentini per rispondere ai dubbi sollevati dal presidente del Senato ha dichiarato: “Con tutto il dovuto rispetto questo non e’ un problema di sviluppo economico. Io non voglio avere niente a che fare con un’attivita’ che distrugge l’essere umano, indipendentemente da quanto soldi spilla allo Stato. Uccidere un essere umano per salvarne un altro.e’ una cosa che non abbiamo mai permesso e che non permetteremo mai”.
L’ultima parola spetta di nuovo alla Camera. Ma ormai c’e’ poco su cui confidare. Per la settimana prossima sono previsti i primi dibattiti, e non mancheremo di aggiornare.