Svizzera. Sondaggio sulle biotecnologie

Ci vorra’ ancora del tempo, se mai ci si arrivera’, perche’ si torni alla stessa ampiezza di consensi registrata nel 1998 nei riguardi delle biotecnologie. Cinque anni fa, il 51% dell’elettorato svizzero era sostanzialmente favorevole alle tecnologie genetiche, mentre ora la quota e’ scesa al 27%. E oggi il 53% ha un orientamento negativo, contro il 33% di cinque anni fa.
L’aumento dei pareri dubbi o critici rispetto alle biotecnologie e’ la conclusione di maggiore rilievo emersa dal nuovo sondaggio, realizzato in questo mese di giugno dall’Istituto di ricerca GfS, per conto dell’associazione Interpharma che raggruppa le aziende per la ricerca farmacologica.
Il 27 giugno, il responsabile dell’indagine, Claude Longchamp, ne ha illustrato i risultati. Ha spiegato come l’atteggiamento critico della maggioranza, anziche’ essere un blocco indifferenziato, e’ molto articolato, a seconda dei campi d’intervento. Cosi’ risulta che per l’applicazione delle biotecnologie in agricoltura il rifiuto raggiunge il 67%, mentre in ambito medico esiste una maggioranza di favorevoli, esattamente il 52%. Questi due dati confermano una tendenza riscontrata da tempo, ossia che la sperimentazione delle biotecnologie in medicina ottiene molti piu’ consensi che non in agricoltura. Cio’ avrebbe delle conseguenze per i singoli temi attualmente oggetto di dibattito.
Dunque, se oggi si votasse sull’iniziativa per la moratoria delle biotecnologie, ossia per il divieto di una loro applicazione in agricoltura, il 44% degli elettori direbbe di si’, il 18% di no. A questi si aggiunge un 10% orientato per il si’ e un 10% orientato per il no, oltre a un 17% che non si pronuncia.
Dal sondaggio appare pero’ anche evidente che le persone non vogliono dei divieti generalizzati. Questo significa che, sebbene la maggioranza non acquisterebbe prodotti alimentari geneticamente modificati, solo il 33% vedrebbe di buon occhio la loro proibizione. Il 64% pensa invece che ognuno debba decidere da se’ se comprare o no gli Ogm. E da un altro quesito emerge che il diniego, o comunque una posizione problematica, riguarda piu’ la commercializzazione dei prodotti che non la sperimentazione.
Embrioni soprannumerari
L’orientamento positivo circa l’applicazione delle biotecnologie in campo medico e’ confermato dalle risposte sulle cellule staminali, argomento introdotto per la prima volta nel sondaggio GfS. Il 42% del campione pensa che questo tipo di ricerca debba essere autorizzato, contro il 37% che lo rifiuta. Ancora, la maggioranza approva l’idea che si utilizzino a questo scopo gli embrioni in eccesso. A convincere la maggioranza a percorrere questa via sono i benefici che intravedono per la salute. Emerge invece un netto rifiuto alla ricerca sulle staminali orientata a un prolungamento artificioso della vita.