Svizzera. La ricerca con le staminali embrionali: la legge, l’ordinanza, i referendum
La legge per regolamentare la ricerca scientifica con le cellule staminali derivate da embrioni sovrannumerari dalle tecniche di fecondazione assistita e’ stata approvata lo scorso dicembre. Dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo luglio, a meno che non venga chiesto un referendum come prevede la legislazione del Paese. Il termini per la presentazione delle 50 mila firme necessarie scadrebbe l’8 aprile e sono gia’ tre i comitati che si sono organizzati per questo.
Ma nel frattempo era fissata un’altra scadenza: entro il 10 marzo andava infatti chiusa la procedura per la stesura dell’ordinanza applicativa della legge da parte dell’Ufficio federale della sanita’ pubblica (UFSP), che ha consultato 120 istanze, partiti e ambienti interessati. L’ordinanza doveva stabilire tecnicamente le modalita’ sulle tre condizioni fondamentali della legge: consenso e informazione della coppia che intende donare gli embrioni alla ricerca; la procedura di autorizzazione e la concessione del parere favorevole da parte della Commissione di etica per le ricerche; l’istituzione del registro pubblico per permettere la massima trasparenza sulla disponibilita’ di staminali embrionali e sulle attivita’ di ricerca.
Dai primi commenti pero’ sembra che l’ordinanza abbia scontentato tutti, favorevoli e contrari alla ricerca. I primi la ritengono troppo normativa e densa, tale che renderebbe impraticabile la ricerca; i secondi, al contrario, vorrebbero che venissero aggiunte nuove norme, forse per rendere definitivamente impraticabile la legge.
L’attacco dei contrari alla legge, che si stanno organizzando per il referendum va, inoltre, alla radice dell’ordinanza. La tesi dei Verdi e dell’Appello di Basilea e’ che al momento non esiste nessuna legge che autorizza la ricerca e percio’ l’ordinanza sarebbe incostituzionale perche’ in contraddizione con la legge sui trapianti e con quella sulla medicina riproduttiva.
Il PLR (Partito Liberale Radicale) e l’UDC (Unione Democratica di Centro), che sottolineano l’importanza del testo per l’economia elvetica, propongono di rivederlo da cima a fondo. Con i suoi 34 articoli, l’ordinanza fa dubitare della “capacita’ dei medici responsabili di centri di procreazione a informare le coppie che hanno la paternita’ di embrioni in sovrannumero”, scrive Sébastien Leprat, segretario del PLR.
Le molteplici condizioni da rispettare rischiano d’impedire la ricerca fondamentale, temono i portavoce degli ambienti economici e certi cantoni. UDC e PLR vedono anche a rischio la parte che riguarda i finanziamenti richiesti dai laboratori di ricerca.
L’Accademia svizzera delle scienze mediche, SAMW, giudica il documento “estraneo alla realta’ e alla prassi”. Le competenze e le procedure previste sono complesse e confuse; la normativa obbliga i ricercatori ad occuparsi di questioni burocratico-amministrative, a danno dell’attivita’ di ricerca vera e propria; per chi voglia operare con le cellule embrionali, in particolare, le regole sono imprecise e oscure. L’Accademia chiede pertanto che si faccia chiarezza.
Il PPD (Partito Popolare Democratico), come pure il Cantone dei Grigioni, vedono nell’ordinanza un complemento pertinente alla legge, ma insistono sul fatto che le coppie possano decidere con cognizione di causa e che la presa di posizione della Commissione etica si aggiunga all’informazione medica. I democristiani vogliono inoltre che il numero degli embrioni necessari alla ricerca sia chiaramente definito.
Per la Conferenza dei vescovi svizzeri l’ordinanza deve far apparire chiaramente che “si uccidono degli embrioni che sono degli esseri umani per produrre altri embrioni”. Essa non deve dare l’impressione che la ricerca salvera’ embrioni, ne’ risuonare come ingiunzione indirizzata alle coppie e ai medici a mettere gli embrioni a disposizione della scienza.
I Verdi, che sostengono il referendum al fianco dei fondamentalisti cattolici di “Sì alla vita”, si dicono contrari alla legge, rifiutandosi di dare il via libera “sotto il diktat degli ambienti farmaceutici” a una ricerca “cosi’ controversa” sia sul piano etico che legale.
L’Appello di Basilea chiede di chiarire lo statuto dell’embrione in caso d’abbandono del progetto parentale. Il tempo di riflessione dei genitori dev’essere stabilito di caso in caso con il medico, anche a rischio che una parte degli embrioni vada persa per la scienza. Firmando il formulario di consenso, i genitori devono sapere che le cellule estratte dai loro embrioni in sovrannumero possono essere modificati geneticamente, brevettati e trapiantati, aggiunge l’associazione.
Quanto alle condizioni di ricerca e alla legislazione dei Paesi esportatori e importatori di cellule staminali embrionali, l’ordinanza non risolve nulla: fautori ed oppositori della legge almeno su questo punto sono d’accordo.
Stando ai dati dell’Ufficio federale della sanita’ pubblica, la riproduzione medicalmente assistita produce ogni anno un centinaio di embrioni in sovrannumero.
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LA STORIA
Di fronte all’urgenza di dare una risposta legislativa in tema di ricerca sugli embrioni, il Consiglio federale, nel mese di novembre del 2001, opto’ per la regolamentazione della ricerca sugli embrioni sovrannumerari e sulle cellule staminali embrionali in una legge federale a se’ stante. Nell’ambito del dibattito parlamentare il campo d’applicazione fu limitato alla derivazione di cellule staminali embrionali da embrioni sovrannumerari e alla ricerca su cellule staminali embrionali. Venne così cambiato il titolo della legge, che da legge federale concernente la ricerca sugli embrioni sovrannumerari e le cellule staminali embrionali divenne legge federale concernente la ricerca sulle cellule staminali embrionali (legge sulle cellule staminali, abbreviata in LCel).L’Assemblea federale ha approvato la legge sulle cellule staminali il 19 dicembre 2003, nella votazione finale. Lo scopo della legge e’ quello di evitare abusi nell’utilizzazione di embrioni sovrannumerari e di cellule staminali embrionali nonche’ di tutelare la dignita’ dell’uomo. L’impiego di embrioni sovrannumerari per la derivazione di cellule staminali e di cellule staminali embrionali a scopi di ricerca deve essere quindi permesso solamente a condizioni restrittive ben determinate.
Alla fine del gennaio 2004, il Dipartimento federale dell’interno ha avviato la procedura di consultazione sull’avamprogetto dell’ordinanza concernente la ricerca sulle cellule staminali embrionali. La procedura si e’ chiusa il 10 marzo 2004. L’ordinanza entrera’ in vigore contemporaneamente alla legge. L’ordinanza doveva stabilire tecnicamente le modalita’ sulle tre condizioni fondamentali della legge: consenso e informazione della coppia che intende donare gli embrioni alla ricerca; la procedura di autorizzazione e la concessione del parere favorevole da parte della Commissione di etica per le ricerche; l’istituzione del registro pubblico per permettere la massima trasparenza sulla disponibilita’ di staminali embrionali e sulle attivita’ di ricerca.
Tre comitati (Associazione “Sì alla vita”, Aiuto svizzero per madre e bambino, Basler Appell gegen Gentechnologie) hanno lanciato il referendum contro la legge sulle cellule staminali. Dato che il termine di referendum scade l’8 aprile 2004, l’entrata in vigore della legge, prevista inizialmente per il 1° luglio 2004, non e’ percio’ ancora certa.