Svizzera. “Ma su cosa stiamo litigando?” (a proposito della legge sulla ricerca con le staminali in discussione al Parlamento)
Non e’ sempre facile stabilire dove stia il dissenso e dove il consenso rispetto a un determinato argomento. Se pero’ si riesce a delineare chiaramente il punto di conflitto, e’ possibile risparmiare energie e giungere in fretta al nocciolo del problema. Questa premessa serve per inquadrare il dibattito sulle cellule staminali che si e’ tenuto a Berna il 5 aprile tra politici, scienziati e funzionari amministrativi, convocati dal dipartimento della Sanita’ e dalla “Fondazione Risiko-Dialog” (clicca qui).
Uno dei partecipanti ha posto la domanda essenziale: “Su che cosa stiamo litigando?”. E si e’ dato questa risposta: “Sull’interpretazione di cio’ che vogliamo regolamentare. Dunque. E’ la cellula staminale embrionale un mucchietto di cellule? O e’ una vita in via di formazione ancorche’ incompleta? Oppure una vita potenziale?”. A seconda della risposta che ci si da’, potra’ scaturire l’ammissibilita’ o meno di fare ricerca con le staminali.
La scienza non puo’ rispondere a questa domanda, poiche’ non spetta a lei dare un’interpretazione sull’essenza delle cellule staminali. Perche’ anche se tutti possiamo vedere che la cellula staminale embrionale e’ un mucchietto di cellule, resta comunque la possibilita’ di considerarla una vita potenziale e quindi negarne l’impiego a fini di ricerca. Nemmeno la Commissione Etica puo’ aiutare molto, visto che nel dibattito sulle staminali non esiste un vero dissenso morale. Infatti, se la cellula staminale embrionale e’ considerata una vita potenziale, allora non si puo’ che impedire la ricerca, ma se la si ritiene un semplice mucchietto di cellule, allora non esistono impedimenti di sorta. Su questo punto l’accordo c’e’.
Che fare allora? Rinunciare all’illusione che in questo campo si possa mai giungere a un consenso unanime. E dunque l’obiettivo puo’ essere solo quello di arrivare ad un compromesso pragmatico. In che modo? Con forum, tavole rotonde, conferenze, che alla fine consentiranno ai legislatori di esprimersi con un “voto informato”.
Un professore di Diritto ha riconosciuto ai Consiglieri che hanno espresso un voto a meta’ marzo, il buon livello di conoscenza della materia. Ma ha mosso un rilievo alla proposta in se’, definendola “legge sperimentale”, che potra’ durare al massimo cinque anni, anche perche’ si e’ privilegiato l’aspetto delle cellule staminali, isolandolo dal grande tema della ricerca sull’uomo.
Lo stesso rilievo e’ stato mosso dal responsabile del dipartimento di Sanita’, deluso dal fatto che il Consiglio degli Stati abbia trasformato la legge sugli embrioni in una legge sulle cellule staminali. In altre parole, la decisione del Consiglio di rinviare la regolamentazione della ricerca con gli embrioni, ha smembrato e reso incoerente il disegno di legge originario.