Stati Uniti d’Europa. Un programma per l’ambiente
In questi giorni, mentre assistiamo allo scambio di accuse tra i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, come avveniva prima delle elezioni politiche dello scorso anno, dobbiamo registrare il fallimento delle politiche avviate dal governo lega stellato: l’Istat ha previsto, per il 2019, una crescita vicina allo zero, l’aumento della disoccupazione, il calo degli investimenti e una manovra economica che non produrrà crescita.
Da rilevare che il presidente dell’Inps è di nomina dell’attuale governo.
Il “Cambiamento” se c’è stato è in peggio.
Di Maio accusa Salvini di non aver fatto nulla sui rimpatri degli immigrati, Salvini accusa Di Maio di non aver fatto nulla per la realizzazione di nuovi posti di lavoro.
Siamo a tre giorni dalle elezioni europee e di programmi né Di Maio né Salvini dicono alcunché.
Eppure di proposte per il prossimo quinquennio ce ne sarebbero.
C’è un saggio proverbio dei nativi indiani: “Non ereditiamo la Terra dai nostri avi; la prendiamo in prestito dai nostri figli.
Nostro è il dovere di restituirgliela.”
Se così è, allora occorre un programma per diminuire, fortemente, meglio sarebbe eliminare, le sostanze dannose immesse nell’ambiente.
Solo con un programma comunitario è possibile realizzare questi obiettivi e indurre altri Stati a seguire un percorso analogo.
L’incremento delle fonti energetiche rinnovabili, la razionalizzazione dei consumi energetici, lo sviluppo dei trasporti a basso impatto ambientale, l’utilizzo delle biotecnologie in agricoltura sono gli obiettivi che l’Unione europea, dovrebbe assumere come impegni prioritari, armonizzando la tutela dell’ambiente con quello sviluppo economico che ha visto l’Europa con il suo 7% della popolazione mondiale, produrre il 25% della ricchezza mondiale e spendere il 50% delle sue risorse nel welfare, cioè in sanità, assistenza e pensioni.
E’ un unicum mondiale.
Da ricordare alle prossime elezioni europee.