Stati Uniti d’Europa e coronavirus. Grazie a Francia e Germania qualcosa si muove

  Due pagine stringate. Non le oltre 400 pagine dell’ultimo Dpcm del governo italiano. Quattro punti precisi:
1) una strategia sanitaria unica e sovrana per l’Europa, oggi dipendente dall’estero per i materiali medici di base,
2) far fronte alle spese ingenti della pandemia in corso con un “recovery fund” per la solidarietà europea e la crescita con circa 500 miliardi di euro,
3) maggiore impegno per la transizione ecologica,
4) più impegno per la capacità industriale europea, e dare così nuovo impulso al mercato unico.
Qui il testo completo . Si legge in pochi minuti.

E’ la proposta di Francia e Germania alla Commissione europea:
500 miliardi da prendere sul mercato, in bond, da dare ai Paesi in difficoltà che, poi, con calma li restituiranno.
Rispetto al passato, le novità sono tre:
– la Germania si pronuncia a favore dei sussidi;
– tutti gli Stati membri si accollano il debito e, quindi, dovrebbero pagare per aiuti dati ai singoli Stati che ne necessitano;
– Francia e Germania tornano a collaborare, una sorta di motore per l’integrazione europea dove i francesi dovrebbero convincere i Paesi mediterranei della bontà della proposta, e altrettanto dovrebbero fare i tedeschi per i Paesi del nord-est europeo.

In questo modo la Commissione, a cui spetta l’ultima parola e la decisione, sarà meglio stimolata per un “Recovery fund” più incisivo.

Per chi è debole di conoscenza sul funzionamento delle istituzioni europee (i sovranisti di varia tacca e non solo), è bene ricordare che la Commissione è l’organo esecutivo dell’Unione, mentre le proposte possono arrivare dagli Stati. Quindi nessuno scavalcamento della Commissione da parte degli Stati. E questi ultimi possono essere d’accordo o meno con la proposta franco-tedesca (l’Austria ha già fatto sapere di non condividere, ribadendo come alternativa la concessione di prestiti ai singoli Paesi, e non che l’Unione si accolli interamente il debito e poi distribuisca a chi necessita). Qualcuno si sente esautorato dal fatto che Macron e Mekel propongano? Continui pure a sentirsi tale, la realtà è questa e non c’è da stupirsi se il nostro Paese, molto ondivago in materia in questi ultimi tempi, non sia tra i proponenti.
L’Europa continua ad esser ferma? Sembra proprio di no.