Stati Uniti d’Europa. Approvato il Piano, ora viene il bello
Approvato dalla Commissione europea il Pnrr, il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.
In arrivo i primi fondi per 24,9 miliardi dei 191,5 previsti; di questi 68,9 sono sussidi, a fondo perduto, e 122,6 prestiti.
Il Piano, circa 600 pagine, prevede 190 misure che dovranno essere messe in cantiere entro il 2026. La condizione per avere i successivi fondi è legata all’attuazione del programma che ha scadenze precise: se non si realizza, si ferma l’erogazione di sussidi e prestiti.
Insomma, dalle parole ai fatti.
Il primo scoglio da superare sarà la riforma della giustizia, penale, civile e fiscale, e qui già si intravvedono resistenze da parte del M5S, per cui i referendum sulla giustizia sono indispensabili per evitare che i fondi europei si blocchino sul nascere.
L’altro scoglio è la legge sulla concorrenza, a cadenza annuale, che adegui i vari settori economici e sociali alle esigenze della concorrenza. Sono in gioco le concessioni nella gestione dei rifiuti e dei trasporti locali, ora saldamente in mano ai Comuni e alle Regioni. Smantellare le municipalizzate e i consorzi dei trasporti regionali è un obiettivo fondamentale per garantire efficienza e razionalità al settore, ma le resistenze politico-sindacal-clientelari saranno fortissime.
Ora, viene il bello che sarebbe una Italia libera da lacci e laccioli che l’hanno costretta a vivacchiare economicamente e sprofondare nella voragine del debito pubblico.
Si inizia. A mesi i primi risultati.
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