Le staminali embrionali spaccano i repubblicani
In contrasto con la linea della Casa Bianca, il capo della maggioranza repubblicana al Senato Usa, Bill Frist, ha deciso di appoggiare la legge che chiede di ampliare i fondi federali a sostegno della ricerca con le staminali embrionali, eliminando quei limiti e quelle restrizioni volute e confermate per ben 4 anni dal presidente George W. Bush.
In un lungo e appassionato intervento al Senato del 29 luglio il senatore repubblicano del Tennessee ha rotto gli indugi, da mediatore si e’ schierato nettamente per la ricerca, spiegando che mantenere la decisione della Casa Bianca di limitare i fondi federali della ricerca alle sole linee di staminali embrionali create entro la data del 8 agosto 2001, puo’, “col tempo, ritardare la nostra capacita’ di portare i nuovi trattamenti potenziali per determinate malattie”. L’intervento era stato anticipato dal quotidiano The New York Times, che aveva deciso di farci l’apertura, cogliendo l’importanza della notizia. La mattina stessa del 29 luglio il senatore Frist, ospite del programma televisivo Good Morning America del canale ABC, spiega la scelta cosi’: “non si tratta di una questione di fede, ma di scienza”.
Le cure promesse dalla ricerca sulle staminali embrionali, ha detto poi Frist ai senatori, “possono essere oggi solo una teoria, una speranza, un sogno. Ma la promessa e’ sufficientemente potente che credo questo tipo di ricerca meriti un aumento delle nostre energie e attenzioni. Dobbiamo sostenere la ricerca sulle cellule staminali embrionali, questo e’ il momento giusto per cambiare la legge”. Nel 2001 sono stati imposti troppo limiti, ha aggiunto il senatore e l’alternativa di concentrare gli studi sulle staminali adulte non presenta le stesse potenzialita’ delle embrionali. Quando Bush prese la propria decisione, si calcolava che fossero 78 le ‘linee’ di staminali embrionali che rispondevano ai requisiti per ricevere i fondi pubblici. “Ma la realta’ si e’ rivelata diversa e oggi quelle linee sono soltanto 22”.
Limiti che potevano avere un senso nel 2001, all’inizio di questa ricerca, oggi insomma vanno rimossi e rivisti. Tenendo conto che Frist e’ cardiologo e percio’ competente in questioni mediche, il suo spostamento potrebbe creare le condizioni per cui anche al Senato riesca a passare la legge che abolisce i limiti federali, come e’ gia’ avvenuto al Congresso lo scorso 24 maggio. Se poi si aggiunge che Frist e’ anche uno dei possibili candidati per la Casa Bianca del 2008 si comprende come questa mossa sia in grado di modificare completamente gli assetti e le posizioni fino ad oggi assunte dai due schieramenti.
“Io sono pro-life“, dice il senatore Frist in tono conciliante con il movimento cristiano conservatore di cui potrebbe perdere il sostegno, e aggiunge: “io credo che la vita umana inizi dal concepimento”. Tutto cio’ premesso: “Io credo anche che la ricerca con le cellule staminali embrionali vada incoraggiata e sostenuta”.
Commentatori e analisti concordano nel ritenere che Frist con questa mossa si e’ perso il consenso della destra conservatrice, anche se in cambio potrebbe guadagnare favori al centro tra i moderati. E a conferma arriva la presa di posizione della Christian Defense Coalition: “Il senatore Frist non deve aspettarsi l’appoggio della comunita’ di attivisti che difendono la vita fin dall’inizio del concepimento se vota a favore del finanziamento della ricerca con le cellule staminali”. “Il senatore Frist non puo’ avere due opinioni. Non puo’ essere antiabortista e a favore della ricerca con le staminali”, attacca il reverendo Patrick J. Mahoney, che anticipa come i pro-life non lo sosterranno in caso “decidesse di lanciarsi come candidato a presidente nel 2008”.
A cercare di ricucire lo strappo con la Casa Bianca, il tono conciliante del portavoce della presidenza Scott McClellan, che nel corso della conferenza stampa quotidiana ha riferito di una telefonata in cui Bush ha detto al senatore Frist, che deve sentirsi libero di “votare secondo la sua coscienza” sul tema della ricerca sulle cellule staminali embrionali, ribadendo anche che la posizione del presidente non cambiera’. “La posizione del presidente e’ basata su un principio importante … Molti americani condividono la convinzione del presidente che dovremmo continuare a far progredire la scienza mantenendo alti gli standard etici. Il problema e’ che quando si cominciano a superare alcuni confini, si comincia ad andare su un terreno scivoloso”, ha detto McClellan. Frist e Bush, dopo l’intervento al Senato sono comunque comparsi insieme alla Casa Bianca nell’occasione in cui il presidente ha varato una legge sulla professione medica.
Qualche giorno dopo Bush nel corso di un’intervista concessa a un gruppo di giornali texani ha ribadito la propria opposizione a qualsiasi legge che incrementi il finanziamento federale alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. “Ho fiducia nel fatto di aver raggiunto il giusto equilibrio tra scienza ed etica”, ha detto il presidente, confermando di non volersi distaccare dalla decisione presa nel 2001. “Ci sono dilemmi etici quando si parla di scienza e penso sia davvero importante per un Governo riconoscere questi interrogativi etici. Il dilemma con il quale mi sono confrontato era se permettere la distruzione della vita per permettere l’avanzamento della scienza”.
Plauso alla posizione e all’atteggiamo critico del senatore Frist da Larry Soler, della Juvenile Diabetes Research Foundation, come dai democratici, all’opposizione. Il leader della minoranza in Senato, Harry Reid, ha detto che si tratta di una decisione che “portera’ speranza a milioni di americani”, mentre il senatore Ted Kennedy ha riconosciuto a Frist il merito “di aver onorato il giuramento di Ippocrate riconoscendo la potenzialita’ di cura delle cellule staminali embrionali”.
A pensarla diversamente e’ il capogruppo al Congresso dei repubblicani, Tom Delay che taglia secco: “Il senatore Frist e’ un buon uomo, solamente appoggia una cattiva legge”.
Il passaggio del senatore Frist dall’altra parte della barricata, in realta’ non e’ altro che la conferma che i due schieramenti non sono cosi’ definiti sulla materia, e i confini tra i favorevoli ai finanziamenti federali e i contrari non si possono individuare cosi’ facilmente tra i due partiti. Inutile infatti ricordare come paladina e madrina d’eccezione per la ricerca con le staminali e’ un’icona dei repubblicani, l’ex first lady Nancy Reagan; piu’ utile ricordare come i progetti di legge che chiedono la fine dei limiti ai finanziamenti federali sono stati presentati in maniera bipartisan. Infatti la legge gia’ passata al Congresso (H.R. 810) aveva come prime due firme quelle del deputato repubblicano del Delaware Mike Castle e della democratica del Colorado Diane DeGette, cosi’ come il testo al vaglio del Senato (S. 471) e’ stato presentato dalla senatrice democratica Dianne Feinstein con il repubblicano Arlen Specter.
Per Castle, il presentatore del progetto di legge gia’ passato al Congresso “il suo supporto e’ di importanza enorme”. Tenuto conto, infatti che la Casa Bianca ha gia’ preannunciato il suo primo veto in caso passasse lo stesso testo al Senato, perche’ la legge divenisse operativa avrebbe bisogno non solo della maggioranza ma del sostegno dei due terzi in entrambi i rami legislativi.
Il senatore Specter, primo firmatario della proposta, nel fare i conti dei voti ha verificato che ancora non ci sono i numeri per bypassare il veto presidenziale, ne occorrerebbero 67 sui 100 totali. “Secondo la mia valutazione attuale, abbiamo 62 voti e 15 ancora indecisi”, ecco perche’ secondo Specter e’ bene che il voto venga rimandato a settembre in modo da raggiungere il numero necessario.
I due testi di legge al Congresso e al Senato sono uguali, per maggiori informazioni:
S. 471: A bill to amend the Public Health Service Act to provide for human embryonic stem cell research
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H.R. 810: Stem Cell Research Enhancement Act of 2005
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