Spagna. La corrida della ricerca
Davvero strana la situazione che si sta venendo a creare in Spagna, tolti gli ostacoli legali che impedivano la ricerca con le staminali derivate da embrioni sovrannumerari, sembra che fossero gia’ tutti pronti ai nastri di partenza. E questo comporta anche una certa competizione: quale sara’ il centro che gestira’ a livello nazionale la medicina rigenerativa, dove verranno fatte le prime applicazioni cliniche, dove partira’ la prima ricerca, .
E mentre il quotidiano El Pais mette in guardia dal rischio che le vicende politiche di un cambio di Governo non si trascinino dietro delle conseguenze di piccole liti tra comari, di cui la ricerca scientifica non ha proprio bisogno, noi non possiamo che provare un po’ di invidia!
Nel corso dell’ultima legislatura e’ stato il Governo del Partito Popolare a riformare la Legge sulla fecondazione assistita e ad eliminare quegli ostacoli legali che impedivano di utilizzare per la ricerca scientifica gli oltre 200 mila embrioni sovrannumerari delle cliniche spagnole. La riforma non aveva previsto di utilizzare quelli che sarebbero stati creati in seguito, ma gia’ il neo Governo dei socialisti di Zapatero ha preannunciato di eliminare questo vincolo, che comunque non impedisce la partenza della ricerca scientifica con le staminali embrionali. E difatti due ricercatori spagnoli di fama mondiale emigrati per poter proseguire i loro lavori sono gia’ tornati: Bernat Soria e Juan Carlos Izpisua Belmonte.
Il primo era andato a Singapore per proseguire le sue ricerche sul diabete, ora sara’ a capo delle ricerche dell’Universita’ di Siviglia, dopo la strenua lotta portata avanti dalla Junta dell’Adalusia a colpi di leggi, di ricorsi e di un vero e proprio scontro istituzionale tra il Governo centrale e l’autonomia locale.
Il secondo era andato in California, all’Istituto Salk ed era stato richiamato dalla ministra alla Sanita’ Ana Pastor per dirigere il Centro Nazionale di Trapianti e di Medicina Rigenerativa. Il 25 marzo e’ stato cosi’ inaugurato il Parco di Ricerca Biomedica di Barcelona, uno degli ultimi atti del Governo uscente dei popolari.
Tra Barcelona e Siviglia, si e’ inserita la Comunidad di Valencia che ha sottoscritto con il ministero della Sanita’ spagnolo un accordo per far nascere una banca di raccolta di linee cellulari, la seconda per dimensioni dietro a Granada.
Cosi’ la Comunidad sara’ la prima ad iniziare a lavorare con le staminali embrionali, gia’ nel 2005. O almeno cosi’ sostiene il portavoce del partito popolare per la Sanita’ delle Cortes Valencianas, Antonio Clemente. Il prossimo Centro Superiore di Alta Tecnologia Scientifica per la Ricerca in Biomedicina e Trapianti (CSAT) potra’ contare su 85 milioni di euro iniziali (il 70% dei fondi arriveranno da Bruxelles) e faranno parte della struttura 200 ricercatori.