Spacciatore a nove anni. Madre snaturata ed entrambi senza alternative?
Un bambino di nove anni, a Mantova, è stato fermato dalla polizia che si era insospettita perché usciva da un luogo noto per lo spaccio di droghe illegali. Il ragazzino stava facendo il corriere per la mamma, che è stata denunciata a piede libero per spaccio con l’aggravante di aver coinvolto il figlio minorenne, mentre quest’ultimo è stato affidato ai servizi sociali.
Un fatto di “ordinaria amministrazione” nel mondo dei genitori e degli spacciatori? Probabile. Domani nessuno ne parlerà più. La mamma forse continuerà nella propria attività illegale, magari con più attenzione, il ragazzino si sarà rovinato la vita… anche se non più di tanto rispetto ad un suo eventuale prosieguo di giovane spacciatore….che non si può escludere possa continuare anche se e quando tornerà sotto la tutela materna: in questo ambito le pene non sono terribili per la madre e il recupero e integrazione sociale ed economica, per mamma e ragazzino, sono più sulla carta che nella realtà dei fatti.
Ammesso che a qualcuno – a parte, in teoria, gli addetti ai servizi sociali e alla giustizia minorile – gliene freghi qualcosa, ci sarà qualche bel editoriale o disappunto soprattutto sulla “madre snaturata” e su come la droga induca a questi comportamenti.
I più esagitati (molto presenti nelle maggioranze che ci governano e non solo) faranno i loro discorsi della domenica perorando maggiore severità della giustizia e dei servizi sociali. Associazioni varie, soprattutto religiose, si renderanno disponibili a dare una mano per indirizzare il recupero di mamma e ragazzino. Ma visto l’andazzo in questo ambito, non si può escludere che questi aiuti serviranno a poco, anche perché, per la mamma, … vuoi mettere la paga di un lavoro di bassa qualificazione (ammesso che glielo trovino e con costi abitativi, etc impossibili) e i ricavi dello spaccio? Mentre il ragazzino, se non torna dalla mamma, potrà sperare, solo e forse, in qualche famiglia di notevole disponibilità e capacità che se ne faccia carico.
Questa è una fotografia – pessimista – che non esclude ci possano essere anche delle storie a lieto fine. Ma ci si consenta di dubitare che viviamo in un film americano.
Qual è il ruolo della politica in queste tragedie? Creare le strutture che cerchino di rimediarvi… e le abbiamo fotografate prima… ma soprattutto evitare che accadano, la prevenzione.
Dando per realtà che non viviamo in una società felice in cui sia facile affrontare il bisogno (casa, lavoro, socialità, etc), episodi come quello di Mantova, soprattutto che non conosciamo, sono diffusi. Quale genitore spacciatore si creerebbe scrupoli nel coinvolgere il figlio nella propria attività? La loro vita è quella.
Per la prevenzione oggi la legge dice di non fare quanto illegale, altrimenti ti puniamo e, come in Iran con le frustate, capirai che non devi farlo più. Funziona? Sembra di no.
Ma la politica, basandosi sull’assioma che bisogna creare un mondo libero dalle droghe e che la droga fa male, si ferma alla punizione. Un vortice diabolico dove chi parte, nelle tappe giudiziarie del suo percorso, torna al punto di partenza, e continua ad alimentare l’enorme mano d’opera di chi, a monte dei prodotti che spaccia e che gli danno sostentamento, fa barcollare società, Stati, economie e Diritto.
La legalizzazione delle sostanze oggi proibite, che non è il toccasana col quale spariscono la mamma e il ragazzino di Mantova, sicuramente è l’inizio di un percorso con una prospettiva di legalità e serenità. Non essendoci le droghe illegali è possibile che i nostri mantovani troverebbero altri metodi per violare le leggi ma… nel frattempo, politica, società ed ’economia avrebbero strumenti e tempo per organizzarsi e dare risposte e opportunità a partire dagli ingenti risparmi che deriverebbero dal ridimensionamento/fine dei narcotraffici e dello spaccio.
Un percorso lungo e con una prospettiva, a differenza di una realtà illegale e di opportunità di illegalità che, invece, non fa che aumentare e fungere da polo attrattivo.
Qui il video sul canale YouTube di Aduc
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