Social e media e politica. ‘Opera di distrazione di massa’
Quando politici e addetti ai media di varia estrazione hanno qualche perplessità, vanno alla ricerca di qualcosa che credono possa esser utile a loro e alla missione su cui sono impegnati. E fin qui non ci sarebbe niente di strano…. ma lo “strano” si manifesta quando – consapevoli o meno, poco importa – usano tutti i poteri che hanno (e a loro modo li hanno) per compiere un’”opera di distrazione di massa”.
Il “qualcosa” del giorno è quello di una ristoratrice di Lodi che si sarebbe suicidata per non aver retto l’onta che le sarebbe derivata da una presunta falsità che avrebbe postato sui social per farsi pubblicità.
Fatti e commenti sono leggibili ovunque, con codazzi di ogni tipo, fino ad accuse di istigazione al suicidio e altre amenità del genere.
Dicevamo “opera di distrazione di massa”.
Vi sembra che oggi la cosa più importante in Italia sia questa vicenda, come – e continua ad esserlo – è accaduto per la signora Ferragni con svariate citazioni del capo del Governo, etc?
Noi crediamo che il problema sia nel vuoto di scoop di chi opera nel settore. Non volendo continuare a commentare e aprire le prime pagine così come in tutto il mondo (Israele, Ucraina, primarie Usa, Taiwan, etc), sono alla ricerca della propria specificità e, messi in disparte la signora Ferragni, la coppia della strage di Erba, i saluti romani/fascisti, i capilista per le elezioni europee, hanno trovato un piatto presunto ricco e ci si sono subito ficcati.
E ci ritroviamo con un Paese dove, con un’economia che traballa più di prima anche perché chi la governa continua a decantare meriti e successi che – per quanto ostinati – non riusciamo a trovare… ci ritroviamo in un circo mediatico che se la prende coi social… terribili fomentatori di odio e morte, per qualche giorno… perché poi gli stessi che ne hanno parlato paventando censure e leggi ad hoc, domani vi scrivono anch’essi, ognuno con la propria faziosità.
I politici più scaltri – come quelli delle leggi sul doggy bag o delle leggi contro il metodo Ferragni, fino a quelli delle leggi contro i rave party – saranno sicuramente all’opera per una proposta legislativa ad hoc. Che non potrà non finire nel ridicolo come quella della maternità surrogata (“reato universale”) che, se vieti qualcosa sul tuo territorio, essendo quest’ultimo interconnesso col resto del mondo “libero” che queste cose non le fa, hai solo fatto esercizio di ottusità nell’ambito di quella che tu credi sia una “fortezza Italia”.
I social, se non sono come quelli che alcuni credono inducano al suicidio, non sono più social. Tutto qua. Ovviamente si può fare come, per restare vicino a casa nostra, in Russia o Cina, dove questo o quell’altro social è vietato, ma tutti hanno metodi alternativi a quelli ufficiali per frequentare il social che gli piace.
Chissà se fra qualche giorno, il tempo di un prossimo presunto fatto di presunto sdegno nazionale, potremo assistere a confronti e dibattiti sull’economia che c’è e quella che avremo.
Ovviamente ci saranno sempre media e persone che gradiscono altre cose oltre l’economia e le guerre, ma auspichiamo che queste altre cose non debbano leggerle sui titoli di tutti i media e che, per sapere, per esempio, come e quanto i prezzi al consumo cresceranno per le incursioni degli huthi dello Yemen nel mar Rosso, non si debba andare nei commenti delle pagine interne dedicate alla cosiddetta politica estera.
Qui il video sul canale YouTube di Aduc
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