Sanzioni alla Russia: iniziamo con il carbone
Che succede se improvvisamente annulliamo le forniture di gas dalla Russia? Il problema non sono solo i condizionatori o il riscaldamento, ma l’interruzione riguarderebbe le industrie e le centrali elettriche.
Senza metano si chiudono le fabbriche, si licenziano o si mettono in cassa integrazione le maestranze. Avere ogni giorno centinaia di migliaia di lavoratori che protestano porterebbe il Governo ad una crisi e, probabilmente, a un ripensamento della decisione presa. A fronte, la tragedia della guerra dichiarata dal criminale Putin.
Per ora la Ue ha avviato un pacchetto di sanzioni contro la Russia, nel quale sono comprese quelle che riguardano l’importazione di carbone, del quale l’Italia ne è dipendente. Entro 4 mesi sarà bloccato l’acquisto di carbone.
Il 53% del carbone importato in Ue viene dalla Russia per un valore di 4 miliardi di euro l’anno. Non è una grande cifra a confronto con il gas, ma è la prima sanzione che riguarda il settore energetico.
Il fatto è che ci siamo adagiati sulle forniture di gas russo che, ma mano, diventavano predominanti, arrivando a coprire il 43% del nostro fabbisogno energetico. Speriamo che serva da lezione per il futuro.
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