Quando la virilita’ di esprime al volante

Sulla strada il 76% dei morti sono uomini. L’assicurazione francese MMA si e’ domandata perche’ in un “Libro bianco sugli uomini e la strada”. Dodici esperti, tra cui diversi psichiatri, danno la loro spiegazione: affermazione della virilita’, gusto della trasgressione…
Dati obiettivi
Se le donne hanno meno incidenti e’ perche’ guidano di meno: “le donne guidano il 20% degli uomini in termini di chilometri annuali”, dice Yoann Demoli, che sta preparando una tesi in sociologia dell’automobile all’Osservatorio sociologico del cambiamento e a laboratorio di sociologia quantitativa. “Le donne guidano su percorsi decisamente piu’ urbani, e con cilindrate piu’ basse”. “esse guidano molto meno di notte rispetto agli uomini”.
Nella categoria delle due ruote motorizzate, gli uomini sono il 75%.
La scelta del veicolo
“I criteri di selezione del veicolo son fortemente sessisti”. Mente l’uomo cerca il successo, la donna privilegia il confort, il carattere utilitaristico ed estetico”. Il 30% dei guidatori delle auto 4×4 sono donne, questi veicoli “danno una certa sicurezza e una visibilita’ piu’ importante”.
La volonta’ di potenza
L’automobile consente di avere autonomia e potenza. Per lo psicanalista Jean-Pierre Winter “la vettura e’ un nuovo metodo di fare la guerra. La strada diviene quindi un campo di battaglia, un luogo in cui tutti sono contro tutti e ognuno e’ per se’. In questo schema, ladonna resta la garante della vita e della trasmissione della stessa”.
Inoltre, “l’abitacolo del veicolo, che consente di essere protetto e trasportato lontano da altri, puo essere assimilato, per alcuni uomini, al ventre materno, che da’ conforto e sicurezza”.
Il rapporto tra l’uomo e la vettura e’ quindi “complessa”. “L’auto puo’ divenire un feticcio. Alcuni le danno un nome, le parlano e la puliscono tutti i giorni”.
Anche il sociologo Jean-Marie Renouard ritiene che “l’uomo e’ condizionato dall’educazione, dall’idea di virilita’ e potenza, e la vettura e’ un territorio sul quale non potrebbe essere altrimenti”.
Il gusto della velocita’
Gli uomini guidano piu’ veloci delle donne. Negli incidenti gravi dovuti ad una velocita’ eccessiva “la percentuale uomo/donna e’ di 75/25%”, dice il comandante Jean-Pierre Jurkowski, capo dell’ufficio ricorsi giudiziari alla Prefettura di Parigi.
Caroline Gastard, addetta ai corsi per il recupero dei punti, ha a che fare essenzialmente com uomini che hanno commessi infrazioni della velocita’. Uomini che hanno in comune “di essere attivi, talvolta iperattivi, di non riconoscere facilmente le proprie infrazioni, di credere essenzialmente che sia colpa del sistema: presenza troppo invadente degli autovelox, repressione prima di tutto, forze dell’ordine che cercano di intrappolare”. Per loro, la velocita’ e’ “sinonimo di piacere, nel lavoro, di efficienza”. “In una societa’ che promuove la velocita’, non e’ facile far capire che questa promozione non riguarda la strada”.
L’istruttore Philippe Boulleau osserva che “la donna e’ piu’ attenta e considera margini di sicurezza maggiori rispetto ad un uomo che vuole provare di essere coraggioso e temerario”.
I giovani e gli ormoni
“Anche se le conoscenze rituale del passaggio tra adolescenza ed eta’ adulta sono sempre meno presenti, il fatto di prendere il volante rimane un periodo delicato per i giovani uomini”, dice Jean Pascal Assaily, psicologo e ricercatore all’Istituto francese di Scienze e tecnologie dei trasporti.
A diciotto anni, eta’ in cui si puo’ conseguire la patente di guida, “le giovani donne vedono moltiplicato per tre il proprio tasso di estrogeni, mentre il tasso di testosterone dei ragazzi si moltiplica per 14: e’ un notevole bombardamento di ormoni”.
“Questo testosterone gioca naturalmente un ruolo importante nell’aggressivita’, la consapevolezza del rischio e la competitivita’”. “Porta il giovane direttamente nell’eta’ adulta, mentre le connessioni del sistema di controllo dei premi -vero moderatore di queste pulsioni- non sono ancora a regime”.
I giovani assumono quindi maggiori rischi: “Essi sono tra coloro che fanno infrazioni per la velocita’, l’alcool, la cannabis, la mancanza di precedenza e il superamento delle linee bianche”.
A confermadi questo i numeri degli incidenti: su 10 morti tra 15 e 25 anni, 8 sono uomini.
L’alcool
“Gli uomini sono coinvolti nel 92% degli incidenti mortali, dove l’alcool e’ la principale causa, superando il tasso alcolemico di 1,5 grammi per litro”, dice Yves Salaun, delegato generale dell’associazione Prevenzione stradale.
Bertrand Parent, autore di “Un jour, sur la route, j’ai tué un homme” (Un giono, sulla strada, ho ucciso un uomo), e’ diventato un militante della sicurezza stradale che gira nei licei e rileva “la paura delle giovani donne nel dire no per tornare dalla discoteca con un amico che non e’ in condizioni di guidare”.

(articolo pubblicato sul quotidiano Le Monde del 26/06/2013)