Prezzi gas in calo. Realtà e politica
“I ventuno miliardi di euro messi in campo dal governo Meloni sul contenimento dei costi energetici e il price cap cui il nostro governo ha fortemente contribuito hanno portato a una riduzione enorme del costo delle bollette che scenderanno del 40% a febbraio. Qualcuno dovrebbe chiederci scusa per le critiche mosse”. Lo afferma (1) Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Con questa dichiarazione si è ufficialmente aperta la corsa a chi meglio si attribuisce il calo del costo del gas.
Ma le cose stanno in modo diverso
Con il calo del prezzo nel TTF (Title Transfer Facility), il mercato virtuale di Amsterdam di riferimento per lo scambio del gas in Europa, si dovrebbe avere un taglio del 33% (e non del 40) delle bollette, dopo l’aumento del 23% di dicembre, L’Autorità per l’energia (Arera) dovrebbe comunicare il prossimo 2 febbraio le ricadute sulle bollette di gennaio con un risparmio, per la famiglia tipo (1.400 metri cubi annui) di 712 euro (2).
Altro che virtù del governo che, coi 21 miliardi messi in campo, non ha dato nessun contributo al calo del prezzo del gas, ma solo aiutato le famiglie a farsi meno male quando il prezzo è stato alto.
Purtroppo qualcuno non riesce a darsi ragione che le politiche nazionali in materia sono totalmente ininfluenti se non per riduzione del danno. Il mercato del gas, per un Paese come il nostro, dipende solo da quanto avviene oltre le Alpi dove – ed è questo l’unico aspetto importante – anche l’Italia partecipa. Altro che Europa maligna….
1 – Ansa
2 – Nomisma
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