Portogallo. La clonazione secondo Quintanilha

Il quotidiano portoghese Publico intervista Alexandre Tiedtke Quintanilha, attuale direttore dell’Istituto di Biologia Molecolare e Cellulare (Ibmc) dell’Universita’ di Porto. Ne riportiamo ampi stralci.

Domanda – L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha recentemente deciso di rinviare di due anni la discussione della proposta del Governo Usa per bandire la clonazione [in seguito il rinvio e’ stato anticipato di un anno, ndr]. Che cosa ne pensa?
Alexandre Quintanilha – Credo che sia un bene. E’ ancora presto per prendere una decisione. Speriamo che in questi due anni, la questione della clonazione venga desacralizzata e smontata in termini di rischi, pericoli e benefici.

D – Come?
Quintanilha – Attraverso l’informazione. Le persone hanno paura di comprendere come le argomentazioni che vengono sollevate non si ritrovano quando facciamo delle domande concrete. E possiamo parlare di diversi aspetti, del diritto all’identita’, dell’essere contro natura, della paura di eserciti di cloni.

D – Crede che siano paure basate sull’ignoranza?
Quintanilha – Non solo. Questo e’ un argomento un po’ paternalista dal punto di vista degli scienziati. Puo’ anche avere a che vedere con il mondo che non vogliamo che esista.

D – Come vede il fatto che proprio uno dei Paesi leader nella clonazione, gli Usa, abbiamo fatto la proposta di proibirla?
Quintanilha – Non mi meraviglia affatto. Il principale consigliere del presidente Bush sulle questioni di bioetica si e’ pronunciato contro la manipolazione genetica negli uomini. Crede che il Dna e’ quasi come l’anima che stavamo cercando. E’ chiaro che e’ una grossa tentazione dire che sono dei retrogradi, ma posso anche pensare che hanno adottato una particolare maniera di guardare il mondo.

D – Le piacerebbe essere clonato?
Quintanilha – Non mi importerebbe essere un clone. Cosi’ come non mi sarebbe importato di essere un africano, cinese, un bebe’ in provetta.. Ma non vorrei essere clonato.

D – Perche’?
Quintanilha – Non mi ritengo tanto speciale e inoltre non ho conosciuto nessuno che valesse la pena clonare. Tutti abbiamo grosse gioie, enormi sofferenze, perdiamo persone e ne guadagniamo altre. Tutto questo crea l’identita’. E questa non sta nel Dna. Le persone devono percepire che clonare non significa creare qualcuno identico o uguale. Anche il Dna e’ differente. Il modo in cui invecchiano le nostre cellule ha migliaia di modificazioni. Il Dna di una cellula di un individuo di 20 anni non e’ lo stesso di quando ne aveva zero o di quando ne avra’ 40. [.]

D – A cosa potrebbe servire allora la clonazione?
Quintanilha – Possiamo fare due esempi. Un uomo che ha gia’ una certa eta’, la cui famiglia e’ stata interamente sterminata in un campo di concentramento. I suoi spermatozoi non funzionano piu’ e desidererebbe lasciare dei discendenti che hanno una relazione genetica con lui. Quest’uomo avrebbe una ragione per chiedere di essere clonato. Un altro esempio e’ nel caso si tratti di una coppia omosessuale.

D – Significherebbe aprire un precedente incredibile.
Quintanilha – Apre un mondo nuovo.

D – Un meraviglioso mondo nuovo?
Quintanilha – O spaventoso. Dipende dalla maniera in cui questo venisse utilizzato.

D – Chi lo controllerebbe? Chi deciderebbe se l’uomo che ha perso la famiglia potrebbe fare ricorso alla clonazione?
Quintanilha – Potrebbe essere una cosa molto simile a quella che gia’ esiste in Olanda con l’eutanasia. Necessita del parere di tre medici. Potrebbe essere una procedura simile.

D – Un comitato medico?
Quintanilha – Forse. Un gruppo di consulenti, di supporto. Ma, alla fine, se la tecnologia esistesse, la decisione spetterebbe all’uomo. E’ come nella questione dell’aborto.

D – In Portogallo l’aborto non e’ una pratica legale, tranne in precise circostanze, eppure tutti sanno cosa succede. La clonazione potrebbe finire nello stesso modo?
Quintanilha – Probabilmente. Se continuera’ ad essere proibita succedera’ come con il resto. In Portogallo si pratica l’eutanasia, si fanno aborti. Non sono pochi i casi ed e’ anche facile. La clonazione se venisse proibita esisterebbe in un mercato parallelo.

D – Per questo, approva la clonazione riproduttiva.
Quintanilha – I motivi per clonare sono solo cattivi se cio’ che vogliamo non e’ un fine ma un mezzo. Ciascun essere e’ un fine in se’. Non vedo alcuna differenza nel creare un essere nuovo utilizzando una metodologia classica oppure un’altra, assistita o meno. Ma, per ora, non sono a favore di una liberalizzazione della clonazione riproduttiva. Non per ragioni etiche, ma per ragioni tecniche. La tecnologia e’ ancora molto lontana dal garantire una certa qualita’. Potremo perfino arrivare alla conclusione che la clonazione riproduttiva negli umani non e’ possibile oppure che presenta delle difficolta’ che non possono essere superate.

D – Nel caso della clonazione riproduttiva, queste due persone che hanno scelto di creare un essere nuovo andrebbero a creare una nuova persona che mescola i geni di due, un figlio, ma anche un “gemello” identico di uno.
Quintanilha – Non ho dubbi che la cosa provocherebbe molta confusione. Come un bambino adottato ne puo’ creare in una famiglia.

D – E’ la stessa cosa?
Quintanilha – Non saprei. Ma questo non vuol dire che una cosa deve essere fatta e l’altra no. Sono convinto che il numero delle persone che vorrebbero essere clonate sarebbe infinitamente piccolo. Il fatto che un uomo e una donna si uniscono per fare dei figli funziona nel 90 per cento dei casi. L’altro 10 per cento puo’ seguire la strada dell’adozione, della riproduzione assistita. Chi e’ che vorrebbe la clonazione?

D – Non crede di stare prendendo in esame solo il lato “buono”? Cio’ che alcuni temono e’ la creazione di eserciti di cloni “cattivi”.
Quintanilha – C’e’ una lista di attesa di migliaia di persone che vogliono clonare i loro animali domestici. Questa sarebbe un’ottima cosa perche’ si renderebbero conto come il clone del pappagallino, o del cane o del gatto morto, non sara’ mai lo stesso animale. Quando questo messaggio riuscira’ a passare, il desiderio di fare eserciti diventera’ qualcosa di non praticabile. E fra l’altro non possiamo scordarci che e’ gia’ possibile fare eserciti. La clonazione culturale e’ la cosa piu’ potente che abbiamo a disposizione per fare dei cloni. Nel secolo scorso abbiamo avuto uno Stalin e un Hitler che hanno ucciso centinaia di milioni di persone in Europa. Uno perche’ riteneva che la razza ariana era unica e pura. L’altro perche’ credeva che la dittatura del proletariato era quella che doveva salvare il mondo. Non e’ stata necessaria la clonazione genetica. C’e’ stata una clonazione della testa. Io sono molto piu’ preoccupato della clonazione culturale.

D – Vuol dire che gia’ ci sono migliaia di cloni della peggior specie?
Quintanilha – Certo. E anche della migliore. Per esempio, uno dei grandi drammi dell’Africa e’ che i bambini sono stati educati per la guerra. Il numero dei giovani che e’ stato “clonato” per uccidere e’ molto significativo ed inquietante. Dovranno passare anni per riparare a questa situazione.

D – Con la clonazione genetica verrebbero creati per questo, clonati alla nascita.
Quintanilha – Non so cosa sarebbe peggio.

D – Anche nella religione c’e’ questa “clonazione culturale”? La questione della fede che unisce milioni di persone.
Quintanilha – La fede ha a che vedere con la clonazione mentale. Perche’ crede senza discutere. Cosa c’e’ di meglio per definire la clonazione culturale che la fede? Tutti credono la stessa cosa. La Chiesa Cattolica durante l’inquisizione ha ucciso, sterminato. Oggi i piu’ aggressivi sarebbero gli islamici che hanno delle regole assolutamente disumane.

D – E non ha paura che la clonazione riproduttiva possa avere gli stessi effetti?
Quintanilha – Accettiamo che altri credano in cio’ che crediamo noi. E’ perche’ tolleriamo la clonazione culturale che io penso che dobbiamo tollerare la clonazione genetica. La manipolazione dell’informazione, la pubblicita’ sono forme di clonazione culturale. Le due forme di clonazione hanno dei pericoli. L’eugenetica (l’applicazione razionale delle leggi della genetica nella riproduzione umana al fine di ottenere il miglioramento della specie) esiste gia’. Che cosa sono le quote di immigranti imposte dai Governi oppure le pulizie etniche se non forme di eugenetica?

D – Ma non sarebbe piu’ facile fare un clone culturale a partire da un clone genetico? Ad esempio per una setta fare un esercito?
Quintanilha – Non so. Ci sono gia’ delle sette, che non hanno bisogno della clonazione genetica per far questo. E allora che cosa si fa? Si proibisce? Ha mai funzionato il proibizionismo?

D – Crede che l’Onu approvera’ la proposta di proibizione?
Quintanilha – Non credo. Se comunque dovesse succedere faranno solo una moratoria, di due o tre anni, perche’ ancora non hanno le informazioni necessarie.

D – Percio’ bisogna investire in questa scoperta?
Quintanilha – Questa e’ un’altra questione. Ci sono molti altri problemi nel mondo, molto piu’ interessanti. Oggi il 90 per cento del denaro che si investe nella sanita’ e’ per cercare di curare i problemi del 10 per cento della popolazione mondiale.

D – I veri problemi quali sono?
Quintanilha – L’Aids, la malaria, la tubercolosi, il colera, le malattie cardiovascolari, le malattie di quelli che mangiano di piu’ e di quelli che non hanno nutrizione sufficiente. Comparandola con questi problemi la clonazione non ha nessun tipo di interesse.

D – Si crede che alcuni di questi problemi di salute possono venire risolti con la clonazione terapeutica.
Quintanilha – La clonazione terapeutica potra’ portarci risultati molto interessanti. Ma anche in questo caso immagino che saranno per cercare di trattare i problemi di appena il 10 per cento della popolazione del mondo. Per la clonazione terapeutica alcuni invocano il problema che staremo annientando una cellula che ha la potenzialita’ di divenire un embrione. Questo non e’ chiaro. Ci sono dei meccanismi chimici per impedirlo. Credo che sia una cosa curiosa che le persone delle cliniche di riproduzione assistita molte volte siano completamente contrarie alla clonazione.

D – Perche’ potrebbe essere in concorrenza?
Quintanilha – E’ la stessa cosa. Andare a manipolare la natura puo’ sollevare le domande sul fatto se abbiamo il diritto di fare la riproduzione medicalmente assistita. Chi e’ che ci ha dato questo diritto? La questione della clonazione solleva tutte queste domande un’altra volta.

D – C’e’ chi sostiene che la clonazione e’ un qualcosa contro la natura.
Quintanilha – Tutta la medicina e’ contro natura. Perche’ si fanno i trapianti? Perche’ ci si vaccina? Impediamo che la natura elimini le persone piu’ deboli. Tutto questo e’ andare contro natura.

D – Altri parlano di un problema di dignita’.
Quintanilha – Anche quando nacque il primo bebe’ in provetta se ne discusse. E ora ci sono decine di migliaia di bambini e bambine che nessuno tratta in maniera diversa. La dignita’ di un qualsiasi essere umano dipende dalla maniera in cui la guardiamo. Non e’ una cosa definita per Dna. Non c’e’ un gene della dignita’.

D – Crede che possa gia’ esistere, in un qualche luogo del mondo, un clone umano?
Quintanilha – Non credo. I gruppi che dicono di averlo fatto non hanno alcuna credibilita’ scientifica. Ma il fatto di non crederlo non vuol dire che non esista.