Nicotina e vaporizzatore. Raddoppio dei consumi nei giovani Usa
Dan Quick, eletto nello Stato del Nebraska, ha presentato un progetto di legge per aumentare l’età a partire dalla quale si possono acquistare le sigarette elettroniche e i relativi liquidi per il consumo. Questa misura, che suscita diverse perplessità all’interno dello Stato, è testimonianza del disagio dei poteri pubblici di fronte a quello che molti non esistano a qualificare come “epidemia” presso i giovani americani. Dopo anni di una lotta molto efficace contro la nicotina, gli americani stanno in effetti assistendo ad un nuovo progresso del suo consumo.
Raddoppio delle percentuali di adolescenti che usano il vaporizzatore per la nicotina
Alcuni dati dello studio “Monitoring the Future”, condotto dall’Università del Michigan dal 1975 su bambini e adolescenti di 13/14 anni, 15/16 anni e 17/18 anni, illustrati sull’edizione del “New England Journal of Medicine” dello scorso 10 gennaio, mostrano in effetti un notevole “record” dell’aumento di consumo di nicotina dopo l’avvio di questi lavori. Per ogni tranche di età la percentuale di chi vaporizza la nicotina si è praticamente moltiplicata per due tra il 2017 e il 2018, passando da 3,5 a 6,1% presso i ragazzi di 13/14 anni, da 8,2 a 16,1% per gli adolescenti di 15/16 anni e da 11 a 20,9% per i giovani di 17/18 anni. Richiard Miech e i suoi collaboratori dell’Università di Washington precisano che questi dati indicano che 1,3 milioni di adolescenti in più hanno fatto uso di vaporizzatori per la nicotina in un anno. L’aumento riguarda anche, ma in maniera meno marcata, la percentuale di vaporizzatori con liquidi profumati (ma senza nicotina).
Porta d’ingresso verso il classico tabagismo
Questa nuova porta d’ingresso alla dipendenza dalla nicotina, che potrebbe vanificare i considerevoli sforzi fatto in Usa contro il tabacco (che hanno permesso di far calare al di sotto del 6% la proporzioni di studenti fumatori di 17/18 anni), crea diverse preoccupazioni presso gli specialisti. “Questi dati mostrano l’insufficienza delle norme di legge vigenti”, dice Richard Miech che esorta ad agire in modo più deciso contro la guerra di marketing di alcuni produttori di sigarette elettroniche, essenzialmente l’emblematica Juul, la cui sigaretta a forma di chiave Usb sta spopolando fra i giovani. Le preoccupazioni degli specialisti si basano essenzialmente sulla moltiplicazione dei lavori, che pur se talvolta contraddittori, suggeriscono che ci sia il rischio di un passaggio al tabagismo classico grazie alla sigaretta elettronica.
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Medicine ad aprile del 2018 segnalava anche un rischio maggiore del tradizionale tabagismo nei giovani utilizzatori di sigarette elettroniche in rapporto a coloro che non avevano mai provato questo prodotto.
La Food and Drug Administration (FDA) è consapevole di questa urgenza. L’anno scorso ha moltiplicato i suoi appelli e i suoi provvedimenti per limitare questa “epidemia”, il che è tanto più preoccupante perché potrebbe anche incoraggiare un’esplosione nel consumo di cannabis. Il consumo di cannabis tramite il vaporizzatore, secondo alcuni studi, potrebbe presentare una tossicità maggiore rispetto a quello coi metodi abituali.
E altrove?
Una tendenza del genere potrebbe anche essere rilevata in altri Paesi. Nel vicino Canada, una indagine istituzionale ha segnalato un aumento dell’uso di sigarette elettroniche tra il 2014-2015 e il 2016-2017 presso gli adolescenti. Il 23% dei liceali ha già fatto uso di un vaporizzatore rispetto al 20% di due anni prima, mentre il 10% ne ha usato uno durante gli ultimi 30 giorni rispetto al 6% nel 2014-2015.
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(articolo di Aurélie Haroche, pubblicato su Jim.fr – Journal International de Médecine – del 19/01/2019)