Nell’attesa…..
Nell’attesa delle tanto annunciate novita’ scientifiche e politiche, diminuisce il numero delle notizie sensazionalistiche sulle staminali e sulla clonazione terapeutica. A parte il nuovo episodio della saga “Guerre Stellari”, il fronte della clonazione e’ tutto occupato dal gossip sulle gesta di Severino Antinori. L’ultima novita’ e’ che, secondo non precisate fonti del Mossad, uno dei tre bebe’ clonati dal celebre ginecologo romano, sarebbe nientepopodimenoche’ un clone del leader libico Gheddafi. La notizia rimbalza da un giornale all’altro stuzzicando vivaci reazioni. Dal capo dei Raeliani, Panajotis Zavos, che non perde occasione per deridere e sminuire l’ex-socio, agli ordini dei medici e associazioni scientifiche di tutto il mondo, che lanciano moniti sulla insicurezza delle tecniche di clonazione e l’alto rischio di malformazioni degli individui cosi’ generati.
Una cosa salta agli occhi: nessun giornalista, ma proprio nessuno, si e’ preso la briga di fare oggi, quello che tento’ di fare lo scorso novembre la National Academy of Sciences, chiedere cioe’ ad Antinori, informazioni tecniche. Gli si e’ chiesto chi, come, dove, quando si e’ fatto clonare, magari anche quanto guadagna, ma nessuno sembra essersi azzardato a chiedergli come e in base a quali criteri sono stati scelti gli embrioni da impiantare nell’utero delle fantomatiche tre signore, e quali siano gli esami cui le stesse e gli eventuali nascituri si devono sottoporre. Chissa’ magari queste domande sono state fatte senza aver ottenuto risposta, ma di cio’ non si e’ data notizia. E dire che se cio’ che fa’ Antinori e’ talmente orripilante e pericoloso da volerlo proibire su scala mondiale, il miglior modo di fermarlo sarebbe proprio informare sui dettagli “tecnici”, piuttosto concedergli l’onore delle pagine del pettegolezzo quotidiano. Notizia e’ anche che, grazie ad una svista dell’ufficio brevetti Usa, la clonazione umana e’ stata brevettata.
Dall’altro fronte, quello della clonazione terapeutica e piu’ in generale della ricerca sulle cellule staminali, le acque sembrano calme: la parola d’ordine e’ prudenza. Prudenza perche’ con il clamore si e’ un po’ esagerato e ci si ritrova tempestati di richieste da pazienti che, prese alla lettera le notizie sensazionalistiche dei mesi scorsi, pensano che ormai le nuove terapie siano cosa fatta e magari che con le staminali si possa risolvere ogni tipo di malanno. Prudenza perche’ nei mesi scorsi sono comparsi un paio di studi che hanno costretto tutti a rivedere con occhio critico molti dei risultati sin qui ottenuti con le staminali adulte, speriamo per trarne maggiori certezze. E intanto si lavora per capire come si puo’ migliorare la tecnica di trasferimento di nuclei somatici negli ovociti, mentre aumentano il numero di centri di raccolta delle staminali adulte e da cordone. Bene. Aspettiamo. Nell’attesa, eccoci qua con un nuovo numero di notizie.