Narcosala parigina. Il bilancio ad un anno dall’apertura
Delle banderuole anti narcosala, dei cartelli con scritte di protesta… L’11 ottobre 2016, la Francia ha inaugurato la sua prima “sala di consumo a riduzione del danno” a Parigi, malgrado le proteste dei residenti. L’obiettico: proporre ai tossicodipendenti di migliorare le condizioni igieniche e di farsi assistere per limitare le pratiche piu’ rischiose. Una sfida “completamente” riuscita secondo il Comune di Parigi, che presenta il suo bilancio un anno dopo l’apertura.
Ottocento persone hanno guia’ utilizzato almeno una volta la narcosala installata nel palazzo dell’ospedale Lariboisière, vicino alla gare du Nord (10 arrondissement). Aperta nell’ambito della legge sanitaria di gennaio del 2016 per un esperimento di sei anni, la struttura ha al momento registrato 53.582 usi per il consumo (nei primi undici mesi), con una media di circa 165 al giorno.
“E’ un importante progresso in termini di sanita’ pubblica”, stima la Sindaca socialista dell’arrondissement, Rémi Féraud. I tossicodipendenti traggono beneficio dalla presenza di educatori e di infermieri dell’associazione Gaia, che gestisce la struttura ed interviene in caso di necessita’ di soccorso. L’équipe ha gia’ realizzato piu’ di 800 interventi (ferite, informazioni su trattamenti sostitutivi…), un centinaio di esami di malattie infettive e numerosi interventi sociali.
Traffico per strada in pieno giorno
Altro punto positivo per Rémi Féreaud: “sono consumatori che non hanno spazio nei luoghi pubblici”. A marzo, sei mesi dopo l’apertura della sala, il Comune aveva annunciato un calo del 60% di siringhe ritrovate per strada. E questo in una zona conosciuta per i suoi distributori di siringhe, tra i piu’ utilizzati della capitale.
Ma gli oppositori alla sala non sono scomparsi. Ai comitati di vicinaggio riuniti ogni due mesi per dialogare coi residenti, alcuni hanno manifestato una sensazione di insicurezza, cresciuta da quanto si e’ aperta questa sala. “Dopo l’estate, i disagi dovuti alla presenza della sala sono cresciuti”, dice un residente che non vuole comunicare la sua identita’. E’ uno dei rappresentanti del collettivo “Stop salle de shoot”, che chiede lo smantellamento della struttura.
Grazie a fotografie e video pubblicati sui social network, i suoi appartenenti denunciano iniezioni e traffico in pieno giorno, siringhe abbandonate per terra, tossicodipendenti che entrano nei portoni delle case… “la narcosala, di fondo, e’ una buona decisione, perche’ permette di risolvere un vero problema sociale -dice il rappresentante del collettivo. Ma la sua installazione qui e’ un dramma per i residenti e per i commercianti”.
“Aprire altre sale”
Il Sindaco del 10mo arrondissement riconosce che una “diminuzione drastica del numero dei tossicodipendenti all’esterno della sala e’ necessaria”. Senza pertanto considerare che la situazione del quartiere e’ diventata ardente dopo l’apertura della struttura. “C’erano piu’ problemi prima”, dice Féraud.
Per migliorare la situazione, dei controlli piu’ frequenti dovrebbero esserci a partire dalla meta’ di ottobre, si’ da meglio informare e orientare i consumatori di droghe. La Sindaca dice anche che bisogna “aprire altre sale”, a Parigi e altrove. Al momento, solo una seconda struttura e’ stata inaugurata a Strasburgo. Altre potrebbero presto essere avviate, per esempio a Bordeaux.
(articolo di Léa Sanchez, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 13/10/2017)