Le mezze verita’ di Girolamo Sirchia

Con una lettera al Corriere della Sera, il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, e’ intervenuto a commento di un articolo di Francis Fukuyama dal titolo “Salvare la natura? Cominciate da quella umana”. Al nostro ministro, che pur apprezza le valutazioni etiche dell’articolo che, secondo lui, “è pregevole per molti aspetti, in particolare per quella parte che riguarda la clonazione umana ed i suoi rischi, evidenziati anche ieri dal Santo Padre”, la scelta editoriale del quotidiano di pubblicare lo scritto del politologo statunitense sembra azzardata, perche’, confonderebbe, mettendo sullo stesso piano da un punto di vista etico, clonazione umana e terapia genica e “può indurre il lettore ad esprimere globalmente un pensiero negativo su entrambe”. Per il nostro ministro, infatti, la clonazione umana, e’ senza dubbio immorale, e ci ricorda che lui e la componente di minoranza della commissione Dulbecco “ritenevamo e riteniamo che la differenza tra clonazione terapeutica e clonazione riproduttiva sia meramente dialettica, ma non certo di contenuti, in quanto entrambe comportano la produzione di embrioni”.

Non sarebbe nostra intenzione discutere le convinzioni personali del ministro, fintanto che personali restassero e non si traducessero, come in questo caso, in una -involontaria forse- ma non meno grave, mistificazione dei fatti. Sinceramente quel “riteniamo”, messo li’ come a dire “punto e basta”, ci inquieta alquanto. Soprattutto perche’ sappiamo che molti, ben piu’ autorevoli di noi, dissentono dalle valutazioni del professor Sirchia, sia dal un punto di vista scientifico, sia da quello etico. Come ben ci ricorda il ministro, l’equiparazione della clonazione umana a fini riproduttivi e terapeutici, e’ stata fatta da una minoranza dei membri della Commissione Dulbecco, la cui maggioranza invece ha espresso parere favorevole all’uso della tecnica di trasferimento nucleare nella ricerca biomedica. Purtroppo questo, il ministro Sirchia -che della minoranza faceva parte- fa presto a dimenticarselo, sia quando veste i panni del “corretto divulgatore”, sia nelle vesti di capo di un ministero che della cura della salute dei cittadini dovrebbe occuparsi, a cominciare dal tutelare la liberta’ della ricerca scientifica dai moralismi di parte.

Il nostro ministro, che e’ medico di chiara fama, dovrebbe ricordare che la terapia genica e’ figlia delle tecniche di manipolazione del Dna, che non molti anni or sono suscitavano gli stessi strali di condanna con annesse richieste di legislazioni proibizioniste, che oggi lui invoca contro la clonazione umana o la ricerca su embrioni sovrannumerari, comunque destinati alla spazzatura. A queste contraddizioni, come medico e come amministratore, il ministro Sirchia dovrebbe preoccuparsi di dare una soluzione, se davvero vuole -come dice- permettere al nostro Paese di tenere il passo con le altre nazioni avanzate nella cura dei cittadini, molte delle quali, come Gran Bretagna, Svezia, Giappone o Israele, hanno vietato l’uso della clonazione a fini riproduttivi, non certo a fini terapeutici.