Guerra alla droga. Cambiare le relazioni Usa/Mexico
La priorità immediata in politica estera del presidente degli Stati Uniti Joe Biden è riparare le pessime relazioni del paese con i partner internazionali. Potrebbe comnciare affrontando il crollo della cooperazione per la sicurezza con il suo vicino meridionale, il Messico. Oltre al fatto che il Messico è uno dei maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, è la più grande fonte straniera di traffico di eroina, cocaina e metanfetamina negli Stati Uniti. Entrambi i paesi sono interessati a frenare il potere dei cartelli della droga messicani, ma le misure adottate nell’ultimo mese dal governo messicano farebbero esattamente l’opposto poiché mettono in pericolo i cittadini su entrambi i lati del confine.
A dicembre, il Congresso messicano ha approvato una nuova legge sulla “sicurezza nazionale” che limita le attività della US Drug and Narcotics Administration (DEA) nel territorio messicano. Secondo la legge, sono posti dei limiti alla capacità di questi agenti statunitensi di condurre operazioni segrete e reclutare informatori. Inoltre, non hanno più l’immunità. Inoltre, devono anche presentare rapporti mensili sulle loro attività al governo messicano. Le autorità locali avranno bisogno di un’autorizzazione nazionale prima di cooperare con gli Stati Uniti e dovranno divulgare il contenuto delle conversazioni che hanno con funzionari stranieri. Questo requisito potrebbe compromettere le informazioni riservate e mettere a rischio le fonti chiave nella lotta al traffico di droga e alla criminalità organizzata.
Le restrizioni sono sostenute dal presidente Andrés Manuel López Obrador, la cui amministrazione è stata screditata quando lo scorso autunno gli Stati Uniti hanno arrestato l’ex segretario alla Difesa messicano Salvador Cienfuegos con l’accusa di cospirazione con i cartelli della droga mentre era in carica. Avendo López Obrador minacciato l’espulsione di agenti della DEA per rappresaglia, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rilasciato Cienfuegos e ha consegnato le prove contro di lui agli investigatori messicani.
La scorsa settimana, López Obrador ha annunciato che stava chiudendo le indagini e ha accusato gli Stati Uniti di “aver montato” il caso contro Cienfuegos. Peggio ancora, le autorità messicane hanno rese note 751 pagine di prove raccolte dal Dipartimento di Giustizia, una violazione della fiducia che potrebbe compromettere la futura cooperazione degli Stati Uniti con i procedimenti penali messicani.
Gli alleati di sinistra di López Obrador ora vogliono rinegoziare l’Iniziativa Mérida, in base alla quale gli Stati Uniti hanno fornito al Messico 3 miliardi di dollari in assistenza per la sicurezza dal 2008. Esigere che gli Stati Uniti riducano le loro attività antidroga, per rispetto della sovranità del loro vicino, potrebbe avere più peso se le autorità messicane avessero la capacità di combattere il problema da sole.
Sotto López Obrador sta accadendo il contrario.
Il numero di omicidi in Messico rimane alto, mentre il traffico di fentanil è aumentato, contribuendo ad un numero record di morti per overdose negli Stati Uniti. Biden dovrebbe condurre una revisione completa delle relazioni di sicurezza tra i due paesi. In primo luogo, dovrebbe fare pressione sul governo messicano affinché ritiri quelle parti della legge sulla sicurezza nazionale che minacciano di annullare la cooperazione tra agenti statunitensi e forze di sicurezza messicane locali, che fanno molto affidamento sull’intelligence fornita dagli Stati Uniti. Biden dovrebbe anche insistere affinché López Obrador persegua alcuni funzionari di alto rango accusati di corruzione, aumenti la spesa per la polizia e rilanci le operazioni congiunte contro i cartelli più pericolosi, in particolare quelli coinvolti nella produzione e nel contrabbando di fentanil. In cambio, Biden dovrebbe dare alle agenzie statunitensi maggiori risorse per fermare il flusso illegale di armi statunitensi, che rappresentano il 70% delle armi da fuoco recuperate dalla polizia messicana.
Mentre l’amministrazione Biden dovrebbe chiedere al Congresso di mantenere gli attuali livelli di assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti – che l’amministrazione Trump aveva proposto di tagliare di un terzo – e dovrebbe lasciar perdere quell’ostinata enfasi sulla sicurezza delle frontiere. Inoltre Biden dovrebbe concentrarsi maggiormente sulla professionalizzazione della polizia, sul rafforzamento delle polizie dei governi statali e municipali e sulla prevenzione della violenza. Gli agenti statunitensi dovrebbero accettare una maggiore trasparenza sulle operazioni condotte all’interno del Messico, a condizione che ciò non impedisca la raccolta di informazioni critiche.
La lotta alla piaga del traffico di droga e della criminalità organizzata è fondamentale per le relazioni tra Stati Uniti e Messico e per la stabilità della regione in generale. Consentire il deterioramento di tale cooperazione è un errore che nessun paese può permettersi.
(editoriale di Bloomberg su Infobae del 22/01/2021)
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