Governo. Il senno perduto
“Giove toglie il senno a coloro che vuol mandare in rovina”.
Questo aforisma si attanaglia ad alcuni esponenti politici, con la differenza che a finire in rovina saranno gli italiani.
La questione riguarda:
1. il Meccanismo europeo di Stabilità, il Mes.
2. La riapertura delle attività sospese a causa della emergenza sanitaria da Coronavirus.
Vediamo.
Sul primo aspetto ci siamo espressi numerose volte, vista la persistente volontà del M5S, ovvero, del suo Capo politico, Vito Crimi, di non voler ricorrere a questo eurobond (perché di eurobond si tratta).
C’è un disperato bisogno di liquidità per affrontare l’emergenza sanitaria ed economica e abbiamo uno strumento, il Mes, che ci consente di accedere a una linea di credito fino a 36 miliardi di euro.
E’ appena il caso di ricordare che, chi oggi, si oppone al ricorso al Mes, è anche la Lega che lo aveva approvato ben due volte, nel 2011 e nel 2019.
Se non si ricorre al Mes, come si possono ottenere fondi per affrontare questa crisi? Con l’emissione di titoli di Stato, i Btp, per esempio. I Btp, analogamente al Mes, è debito che va restituito con interessi, i quali sono collegati alle valutazioni di mercato. Il fondo Mes ha interessi più bassi di quelli dei Btp, quindi è più conveniente accedere al Mes che emettere Btp.
La differenza tra ricorrere ai fondi Mes o ai Btp, in termini di interesse, è valutata in 400 milioni di euro l’anno.
Chi non vuole il Mes e desidera ricorrere ai Btp, vuole addossare alle tasche degli italiani 400 milioni, cifra che potrebbe essere risparmiata e destinata all’emergenza da Coronavirus.
L’altra questione riguarda l’apertura delle attività.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, vuole la riapertura.
In base a quali parametri si decide? I criteri sono la valutazione della persistenza della presenza del virus, la disponibilità delle attrezzature sanitarie nei posti di lavoro e nei luoghi di incontro.
La Lombardia ha il maggior numero di contagi, 63 mila su 168 mila totali e il maggior numero di morti, 11 mila su 22 mila.
La domanda è semplice: la Lombardia è in grado di riaprire, senza innescare una nuova ondata epidemica?
Per la riapertura servono mascherine, tamponi e app per cellulari per tracciare i contatti. La Lombardia può garantire la disponibilità di queste attrezzature e il loro utilizzo nei posti di lavoro e di incontro?
Se non si hanno i dati e le attrezzature, proclamare la riapertura è uno slogan pericoloso.
Alla mente sovviene Ludovico Ariosto (1474-1533), poeta e commediografo, che nell’Orlando Furioso, ci racconta del senno di Orlando finito sulla Luna e di Astolfo che va a recuperarlo.
Ecco, ci vorrebbe un Astolfo che vada a recuperare il senno di costoro, prima che danneggino gli italiani.