Fine vita in Francia. Approvati i decreti attuativi

 Due decreti applicativi e un decreto pubblicati nel Journal officiel di venerdi’ 5 agosto, stabiliscono le condizioni su come devono essere scritte le direttive anticipate per il fine vita. Sono decreti che precisano la legge Cayes-Leonetti del 2 febbraio, che prometteva un “fine vita dignitoso e tranquillo”, definendo le condizioni per terminare i trattamenti terapeutici per i malati.
Fino ad oggi, erano rari i francesi che redigevano dei documenti che permettevano di indicare le proprie volonta’ per il prolungamento, il limite o il blocco dei trattamenti medici dei pazienti in condizioni di fine vita o per un incidente. All’angoscia di doverli mettere su carta si aggiungeva un’assenza di procedura formalizzata.
Se redigere delle direttive anticipate non e’ un obbligo, esse permettono di far valere queste consegne quando non si e’ piu’ in grado di esprimerle. Queste direttive si impongono agli addetti ai lavori, mentre fino ad oggi erano solo indicative. Solo in alcuni casi eccezionali ben definiti, la legge prevede di non poterle seguire.
Due modelli
Il decreto ministeriale definisce due modelli di direttive anticipate, secondo cui la persona e’ ben consapevole o gia’ colpita da una malattia grave. “Io indico qui se accetto o se rifiuto che siano bloccati: assistenza respiratoria (tubo per respirare, dialisi renale, alimentazione e idratazione artificiale…”, si legge sui formulari.
Chi lo scrive deve indicare se vuole che i medici lo mantengano artificialmente in vita, la sua volonta’ che seguano o meno i trattamenti medici e se vuole fare la domanda di una “sedazione profonda e continua” associata ad un trattamento del dolore. In quest’ultimo caso, sara’ addormentato fino al decesso, l’alimentazione e l’idratazione artificiale saranno fermati e gli sara’ somministrato un trattamento contro il dolore.
Le direttive anticipate possono essere scritte da una persona terza davanti a due testimoni, se la persona coinvolta’ e’ nell’incapacita’ fisica di farlo da sola.
Campagna di informazione
Una volta firmate, esse possono essere rimesse a qualunque medico, alla persona di una casa di riposo o una persona di fiducia. Per le persone che non ne hanno una, esse possono essere depositate presso il proprio dossier medico condiviso, una sorta di carnet su un computer online accessibile al personale sanitario.
E’ importante che il medico e i parenti sappiano che queste direttive anticipate sono state redatte e dove le stesse si trovano. Le direttive anticipate non hanno limiti di tempo. Fino ad oggi, esse dovevano invece essere aggiornate ogni tre anni.
Per far si’ che la possibilita’ di scrivere le proprie direttive anticipate sia meglio conosciuta dall’opinione pubblica e dai professionisti della sanita’, il ministero della Sanita’ ha annunciato una campagna di informazione alla fine dell’anno.
Il capo di Stato, Francois Hollande, si era impegnato per la legge sul fine vita durante la sua campagna elettorale nel 2012. Il testo votato all’inizio dell’anno e’ una legge di consenso, che non e’ ne’ eutanasia ne’ la presa d’atto dello stato dei fatti.

(articolo di Nicolas Scheffer, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 05/08/2016)