Eutanasia, Governo della Tasmania collaborerà a proposta di legge per legalizzarla
Il leader dei Verdi della Tasmania, Nick McKim, aveva presentato lo scorso anno una proposta di legge per legalizzare l’eutanasia. Una proposta che però era rimasta irrimediabilmente insabbiata non avendo ottenuto sufficiente consenso in Parlamento per proseguire nell’iter legislativo.
A riaccendere il dibattito politico sulla questione è ora lo stesso Governo della Tasmania, che con una sorprendente risposta ad una interrogazione parlamentare ha fatto sapere di voler collaborare con McKim per ripresentare la proposta di legge. Il vicepremier e ministro della Giustizia Lara GIddings, che ha firmato la risposta a nome del Governo, ha detto che il testo dovrà essere semplificato e per questo si dovranno prendere in considerazione i Paesi che già hanno legalizzato questa pratica.
“Queste questioni mettono a disagio alcuni membri del Parlamento ma questo non significa che ci si debba chiudere al dibattito”, ha spiegato Giddings.
La portavoce dell’associazione Dignity in Dying, Margaret Sing, ha detto ad Abc News di aver parlato sia con McKim che con la vicepremier. “E’ semplicemente una conseguenza di ciò che vuole la maggioranza della popolazione. Tutti i sondaggi seri svolti per molti anni mostrano che intorno all’80% dell’opinione pubblica è favorevole a concedere la libertà di scelta alle persone che soffrono”, ha commentato Sing. “Questo Governo sta agendo in maniera responsabile”.
Scontata l’opposizione dei gruppi religiosi, che contestano come il Parlamento avesse appena affossato una proposta in tal senso. “Siamo delusi dal fatto che (la proposta di legalizzare) sia nuovamente all’ordine del giorno, particolarmente dopo due importanti dibattiti parlamentari che negli ultimi 10 anni hanno in entrambi i casi rigettato la proposta a larga maggioranza”, si lamenta Nick Overton, dell’Australian Christian Lobby. “Probabilmente sono sorpreso anche dal fatto che questo ed altri argomenti siano stati sollevati in una risposta ad una interrogazione sul bilancio”.
Fra gli altri temi sollevati da Giddings nella risposta, ci sono anche altre modifiche legislative che il Governo intende promuovere, tra cui nuove norme sulla maternità surrogata, sull’industria del sesso e lo sviluppo di una carta dei diritti fondamentali della Tasmania.
Anche i Liberali, all’opposizione, hanno attaccato il Governo, accusandolo di voler privilegiare i diritti umani piuttosto che le condizioni economiche di migliaia di cittadini in difficoltà. “Il costo della vita sta crescendo, le liste di attesa per una casa e per l’ospedale si stanno allungando; sono queste le cose che credo la gente voglia dal proprio Governo; Lara Giddings dovrà spiegare perché le sue priorità sono invece altre”, ha detto Will Hodgman, leader del Partito Liberale.
Ma le associazioni che si occupano di assistenza ai disagiati difendono il Governo, spiegando che una carta fondamentale sui diritti umani potrebbe aiutare la Tasmania a divenire più equa e sicura. “In una carta sui diritti umani sarebbero inclusi anche il diritto all’educazione, all’abitazione, al cibo, al lavoro”, spiega Martin Gibson di TasCoss.
Anche la comunità gay ha apprezzato le scelte del Governo. Rodney Croome, del Tasmania Gay and Lesbian Rights Group, ha commentato: “Da dieci anni abbiamo visto una Tasmania sempre più tollerante nelle leggi, nelle politiche e nei comportamenti sociali. … Credo che l’annuncio del Governo su queste questioni, come la carta sui diritti umani e la surrogazione della maternità, ci faccia avanzare ancor di più in quella direzione”.
A difesa del vicepremier si è schierato anche il primo ministro David Bartlett: “Pieno sostegno al ministro della Giustizia per il lavoro che sta svolgendo sia come ministro che come membro del Parlamento”.
McKim intanto si è detto lieto della disponibilità di Giddings a collaborare. “E credo che se lo faremo, daremo a questa legge la migliore chance possibile per essere approvata”. E rispondendo alle critiche delle chiese cristiane, dice: “I leader religiosi non saranno mai favorevoli alla legalizzazione dell’eutanasia volontaria. Ma questo è affar loro. Voglio solo ribadire che l’80% dei cittadini della Tasmania vuole una modifica della legge su questo tema”.