L’energia nel 2030 in 10 dati
L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ha appena pubblicato le sue previsioni annuali che si basano su diversi scenari. Nella prima, denominata “a misure costanti”, l’andamento segue le attuali politiche intraprese dai Paesi in tema di riduzione di CO2. In un secondo scenario, denominato “sostenibile”, vengono avviate politiche più proattive, con un obiettivo di carbon neutrality entro il 2070. Trasporti, elettricità, petrolio … Ecco come sarà il mondo di domani.
16 milioni di km di elettrodotti da realizzare
L’integrazione di nuove capacità solari ed eoliche, molto più decentralizzate rispetto alle centrali convenzionali, richiederà un’estensione senza precedenti della rete elettrica: dovranno essere 2 milioni di km di linee di trasmissione e 14 milioni di km di linee di distribuzione. Da costruire nei prossimi 10 anni, e questo rappresenta un investimento di 460 miliardi di dollari per digitalizzare, modernizzare ed estendere la rete. “Nonostante ciò, la rete elettrica potrebbe essere l’anello debole della trasformazione”, avverte l’IEA.
110 milioni di persone in più con accesso all’elettricità
Nel 2019, 770 milioni di persone sono rimaste senza accesso all’elettricità e 2,6 miliardi dipendono dalla legna per cucinare il cibo. Entro il 2030, 110 milioni di persone saranno collegate alla rete e altri 2 milioni avranno accesso all’energia pulita per cucinare. Ciò significa che altri 660 milioni saranno ancora senza elettricità, una cifra superiore rispetto agli scenari precedenti a causa della crisi Covid che sta ritardando la ripresa economica in molti paesi.
-8% di fabbisogno energetico di carbone
Il periodo d’oro del carbone è definitivamente finito. Nel 2030 la domanda di questo tipo di energia sarà dell’8% inferiore rispetto al 2019 seguendo il trend attuale, del 40% inferiore in uno scenario sostenibile. Nonostante questa diminuzione, il carbone rimarrà la principale fonte di emissioni di CO2 (38% delle emissioni). Se i paesi sviluppati subiranno il calo maggiore (-60% nell’Unione Europea), l’India registrerà al contrario la crescita più forte e rappresenterà da sola il 14% della domanda mondiale di carbone nel 2030.
76 dollari: il prezzo di un barile di petrolio nel 2030
Un rimbalzo degli investimenti dovrebbe portare ad un aumento del prezzo del petrolio che è stato di 63 dollari nel 2019. Dovrebbe quindi salire a 76 dollari nel 2030 e 85 dollari nel 2040. D’altra parte, in uno scenario sostenibile, il prezzo del barile potrebbe crollare a $ 53 nel 2040, a causa di un calo della domanda che porti a politiche globali di sovraccapacità e carbon tax.
40% delle auto elettriche vendute
Nello scenario sostenibile, il 40% delle auto vendute nel 2030 sarà elettrico o a idrogeno (rispetto al 2,5% nel 2019). All’improvviso, le emissioni di CO2 dei trasporti subiranno un calo impressionante: 1,1 gigatonnellate di CO2 in meno. Un altro fattore che potrebbe contribuire alla riduzione delle emissioni: una riduzione della velocità in autostrada (si stima che una riduzione di 10 km h corrisponda tra il 7 e il 18% in meno di consumo di carburante). Tuttavia, il traffico misurato in passeggeri-chilometri dovrebbe aumentare di un quarto tra il 2019 e il 2030 a causa dell’aumento della popolazione e dell’aumento del tasso di equipaggiamento.
+ 55% viaggi aerei
Nonostante la crisi del Covid-19, che ha avuto un effetto duraturo sul settore dell’aviazione, l’attività dell’aviazione (misurata in numero di chilometri moltiplicato per il numero di passeggeri) aumenterà del 55% entro il 2030. Contrariamente a questo si pensa spesso che solo la metà dei viaggi sia dovuta al turismo, con visite di famiglia e viaggi d’affari che rappresentano un quarto del traffico ciascuno. Nonostante questo aumento, le emissioni legate al trasporto aereo dovrebbero diminuire del 10% entro il 2030, grazie alle misure di efficienza energetica e all’uso di biocarburanti.
850 milioni di persone in più esposte all’inquinamento
Nonostante un calo complessivo degli inquinanti dal 10 al 20% entro il 2030, l’aumento dell’urbanizzazione significherà che 850 milioni di persone in più vivranno in un ambiente inquinato. L’inquinamento indoor, legato principalmente alla cottura a legna, continua a rappresentare un grave rischio per queste popolazioni. Un totale di 500.000 nascite premature aggiuntive potrebbero derivare da questa esposizione nel 2030.
+ 15% elettricità nucleare
La produzione di energia nucleare aumenterà del 15% a livello globale entro il 2030, ma la sua quota nel mix energetico diminuirà leggermente. Mentre la produzione aumenterà del 60% nei mercati emergenti, diminuirà del 20% nell’Unione europea e del 10% negli Stati Uniti, secondo l’IEA. La Cina, l’unico Paese ad aver incluso il nucleare nella sua strategia per ridurre le emissioni di CO2, sarà quindi il leader mondiale nel nucleare.
10,2 TW di capacità elettrica
La capacità elettrica globale aumenterà di 2.711 GW tra il 2019 e il 2030, portando a una capacità totale di 10.195 GW. Nonostante questo spettacolare aumento, le emissioni di CO2 legate alla produzione di energia elettrica diminuiranno di 917 milioni di tonnellate, grazie ai guadagni di efficienza energetica (-111 g di CO2 per kWh prodotto). Questo guadagno è ovviamente legato al boom delle energie rinnovabili (solare ed eolica) e al calo del carbone.
30 dollari: il costo di un MWh di elettricità solare nel 2040
Il costo del solare fotovoltaico continuerà a diminuire drasticamente nei prossimi anni, passando da $ 50 per MWh nel 2019 a meno di $ 30 nel 2040. Sarà quindi di gran lunga l’energia più economica, rispetto al gas naturale ($ 65 / MWh) o nucleare (100 dollari / MWh). Tuttavia, il solare è anche l’energia con il fattore di capacità più basso: i pannelli generano energia solo per il 23%, contro il 90% del nucleare. Il costo reale è quindi molto più alto se si tiene conto delle capacità aggiuntive richieste.
(articolo di Céline Deluzarche su Futura-Planète del 17/10/2020)
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