Educazione/Informazione sessuale a scuola. I risultati del ‘secco NO’….
“Educazione all’affettività e alla sessualità” è il tema di un progetto extracurriculare di una scuola di Ceresara (Mn) previsto per le classi quinte elementari. Scesi in campo politici del governo, amministratori e associazioni varie, il caso è diventato nazionale: ai bambini non si deve parlare di sesso, “Secco NO” è uno degli slogan più gentili che circolano (1), tutti impostati sulla negazione di qualunque approccio alla materia.
Basta chiedere ad alcuni genitori che parlano coi figli, o ad alcuni insegnanti, e, dopo aver guardato anche nei telefonini dei ragazzini, si verrà a sapere che alle elementari hanno imparato tutta la meccanica della sessualità da YouPorn (nel migliore dei casi) e nulla dei sentimenti.
E’ possibile che questi siano i risultati del “secco NO”.
E’ possibile che i problemi di alcuni genitori e alcune persone col sesso e con gli affetti che comportano anche sessualità, siano alla base di queste reazioni. E, vista la situazione didattica, siano base dell’assenza totale di informazione ed educazione in materia.
La sessualità è trattata grossomodo come l’educazione civica, solo che mentre quest’ultima di fatto esiste nei programmi ma viene sottovalutata e marginalizzata, la sessualità è assente nei programmi quanto molto presente nei discorsi e nella vita dei ragazzini.
Forse è proprio il caso di porre fino al governo delle ipocrisie.
1 – tra i partigiani del “secco NO” in prima fila partiti e leader di Lega e Fratelli d’Italia
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
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