Droghe illegali. Storie di ordinario proibizionismo e di consumatori
Nell’appena terminato fine settimana, con sequestri di droghe illegali di piccolo cabotaggio da Trieste, con varie tappe nello Stivale fino a Catania e con il top di 45 chili di cocaina a Genova, mentre in Ecuador è stata bloccata una tonnellata sempre di cocaina a destinazione Italia… questo quanto intercettato… ci fermiamo su un paese della provincia di La Spezia, Sarzana.
I carabinieri hanno scoperto una rete organizzata di smercio di hashish il cui epicentro era in un liceo, con tanto di irruzione di cani antidroga tra i banchi. Quattro misure cautelari per studenti, una per un esterno (ora già in galera per altra questione, sempre di droga) che faceva da corriere con Pisa. Nome, come sempre creativo e implacabile, dell’indagine: F.Y.P. (chissà che vorrà dire…). 25 ragazzi ascoltati anche con la presenza di genitori in quanto minorenni. Cittadina di poco più di 20mila abitanti dove non si parla di altro. Ragazzi segnati forse a vita da questa vicenda. Vedremo cosa accadrà.
Beh? Si tratta di una storia ordinaria di proibizionismo. Con forze dell’ordine impegnate con notevole dispiego di forze, quelle poche che hanno a disposizione… quale Comune in Italia non lamenta di avere troppe poche forze di polizia? Forze di polizia quindi distratte da altre incombenze o emergenze tipo delinquenza cosiddetta comune e controlli del rispetto del codice della strada.
Ordinario proibizionismo, appunto. Ogni paese o paesino o città d’Italia ha una o più storie come queste. Questa fa più notizia perché – vuoi mettere – la centrale operativa all’interno di un liceo con tanto di chat per ordini e smercio.
Ordinario proibizionismo che a Sarzana come altrove, farà tesoro di questa esperienza e con gli stessi (probabile) o altri ragazzi si organizzerà meglio per non farsi cuccare.
Il motivo è semplice: la domanda di hashish (come nel nostro caso), arresti o non arresti, c’è sempre, e l’offerta è solo quella del mercato illegale… per cui, alla fine, anche i consumatori di un liceo preferiscono fare da sé, vuoi per spendere meno, vuoi per non dover avere a che fare in ogni passaggio con spacciatori manovrati da malavita organizzata.
La morale di questa storia è sempre la stessa. I consumatori, liceali o meno, cuccati o non cuccati, continueranno ad esser tali…e continueranno ad aumentare. Di smettere, come dovrebbe essere la morale dell’applicazione del proibizionismo, non ci pensano proprio e sono più scaltri nell’avere a che fare con la delinquenza – impossibile che non ci sia in ambito illegale – che gestisce questi mercati.
Certo, poi ci sono – estrema minoranza – quelli che si coltivano le piante da sé e al massimo passano uno spinello ad un amico, ma anche loro sono potenzialmente delinquenti… anche se, cuccati, per produzione e consumo personale non c’è un giudice che non li assolva.
Ma come, non dobbiamo fare nulla per questi ragazzi che si ammazzano con la droga, che poi passano alla cocaina, all’eroina, al crack, etc? Suvvia, queste cose lasciamole dire, per esempio, al sen. Maurizio Gasparri e altri suoi sodali.
Qui il video sul canale YouTube di Aduc
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