Conservazione staminali del cordone. I privati sono fondamentali per i diritti e la qualita’ di ognuno, Stato incluso. Liberalizzare il settore
Si e’ tenuta il 20 dicembre una conferenza stampa sulla conservazione del sangue del cordone ombelicale in Italia (1). Con me c’erano il professor Luca Marini (membro del Comitato Nazionale di Bioetica e docente di diritto internazionale a La Sapienza di Roma) e 11 biobanche e associazioni (italiane e non) (2) che si occupano della conservazione di queste staminali. Secondo le norme attuali il cordone del proprio bimbo non puo’ essere conservato in Italia ma solo all’estero, dietro autorizzazione ministeriale.
In conferenza abbiamo preso atto della sconfitta di uno Stato che non e’ in grado di far fronte alla domanda, pur minima, che per questa conservazione c’e’ nel Paese. Mentre a livello mondiale la conservazione e’ una dei piu’ importanti atti per la cura delle malattie ereditarie, in Italia, rispetto alle nascite (560.010 – Istat) solo lo 0,46% (2.623) decide di donare le staminali del cordone per uso allogenico. Mentre quasi l’1% (5.137, quasi il doppio delle altre) decide di portare queste staminali in banche estere (3).
Una sconfitta che oggi ha un chance di non essere piu’ tale: i privati, oggi cosi’ “in forza” alla conferenza stampa, hanno dimostrato di essere all’altezza di far conciliare il proprio business con gli interessi dei singoli e dello Stato. Quest’ultimo, in modo particolare, in virtu’ anche di quel principio di sussidiarieta’ che viene sempre perorato a livello di Unione Europea, ha la possibilita’ di ricevere un forte apporto dai privati: le strutture di raccolta potrebbero essere moltiplicate (oggi, quelle dello Stato si contano su una mano) e l’esperienza navigata di banche operanti all’estero da tempo farebbe fare un salto di qualita’. Una sinergia di mercato che si tradurrebbe in maggiore offerta, piu’ economica (soprattutto per lo Stato) e piu’ fruibile dai potenziali utenti. Per capire meglio questa sinergia, e’ bene ricordare che la commissione Affari Sociali della Camera si era espressa all’unanimita’ per “autorizzare la raccolta autologa del cordone ombelicale da parte di strutture pubbliche o private” (4) indicando che queste staminali, su richiesta del centro Nazionale Trapianti per uso allogenico, dovevano essere comunque disponibili. Non e’ stato possibile inserire in Finanziaria questa decisione (5), per cui se ne riparlera’ in altra sede a breve.
Nelle prossime settimane si decideranno le iniziative, a partire dalla disponibilita’ dell’Associazione Coscioni,pronta ad ospitare il progetto di una “associazione di settore” (anche sotto forma di network virtuale) che curi gli interessi comuni delle biobanche: liberalizzazione del settore e accordi di cooperazione scientifica con universita’ ed altre strutture volte ad istituire piattaforme biotecnologiche di supporto per la ricerca scientifica.
(1) clicca qui
(2) Bamco, Cord Blood Italy, Cryo-Save Italia Srl, FutureHealth, Innovative Medical Solutions (IMS) – Stemcellsmedicalservice, Hematos, ProCrea Stem Cells, SalusFutura, Smartbank, Swiss Stem Cell Bank SA, StemWayBiotech
(3) clicca qui
(4) clicca qui
(5) clicca qui
– Nota su conservazione cordone ombelicale
clicca qui
– Iter legislativi dei provvedimenti sul cordone ombelicale
clicca qui
– Contributo fornito dall’Avv Filomena Gallo, consulente esperto del Ministro Emma Bonino per il dicastero delle Politiche Comunitarie, membro Giunta Associazione Coscioni:
clicca qui
Contributi presentati dalle Biobanche:
– FutureHealth:
clicca qui
– Hematos:
clicca qui
– Innovative Medical Solutions (IMS) – Stemcellsmedicalservice:
clicca qui
– ProCrea Stem Cells:
clicca qui
– Smartbank:
clicca qui
– StemWayBiotech:
clicca qui