Le citta’ europee che hanno o stanno per vietare le auto nei centri storici

Le auto non saranno piu’ le benvenute nei centri storici europei. L’ultima capitale ad annunciare la loro prossima esclusione e’ Oslo. La nuova coalizione che si appresta a dirigere la capitale norvegese ha annunciato, lunedi’ 19 ottobre, che vietera’ le auto dal suo centro citta’ entro il 2019. Il divieto, secondo il giornale Verdens Gang (VG), riguardera’ una zona in cui risiedono un migiaio di persone ma dove vi lavorano in 90.000. Il percorso in cui si e’ impegnata la capitale norvegese e’ gia’ stato affrontato da diverse citta’ d’Europa.
A Londra, piste ciclabili e tunnel inutilizzati
Dopo la realizzazione del pedaggio nel suo centro citta’ nel 2003, la capitale britannica si e’ lanciata nello sviluppo di piste ciclabili. C’e’ da dire che il numero di ciclisti che le usano per andare al lavoro e’ raddoppiato in dieci anni, nonostante la loro limitata praticabilita’. Il Sindaco Boris Johnson, a cui piace farsi fotografare in bicicletta, ha quindi promesso la costruzione di percorsi specifici. Uno di questi, la cui costruzione ha avuto inizio a marzo scorso, congiungera’ Tower Hill ad Acton. Cioe’ 30 chilometri di strada ciclabile, che tocchera’ la City, il Big Ben e Buckingham Palace. A febbraio, il quotidiano The Guardian ha anche ricordato l’esistenza di un progetto che ha guadagnato il premio di “miglior progetto concettuale” ai London Planning Awards: utilizzare delle vecchie linee di metropolitana dismesse per farvi delle piste ciclabili e pedonali sotterranee con, lungo il percorso, dei café, dei ristoranti e dei negozi. Un progetto di cui lo stesso The Guardian si e’ domandato se sia serio, ma che ha almeno il merito di ricordare l’esistenza dei tunnel inutilizzati nel sottosuolo londinese.
Copenhagen mira a coprire in bicicletta il 50% dei percorsi casa-lavoro
L’obiettivo della capitale danese per la fine dell’anno 2015 e’ ambizioso: arrivare al 50% delle persone che si spostino in bicicletta nel tragitto casa-lavoro. E si e’ data i mezzi necessari. Al secondo posto tra le citta’ meno inquinate d’Europa, secondo una classifica pubblicata a marzo dall’Ufficio europeo dell’ambiente, un raggruppamento di ONG, Copenhagen conta 28 piste ciclabili su 497 chilometri, secondo il quotidiano Le Figaro. Senza considerare le autostrade ciclabili che la collegano alle citta’ vicine, con aree di sosta e per gonfiare gratuitamente le biciclette.
Bruxelles, capitale della zona pedonale
Le zone pedonali non mancano a Bruxelles, dando alla capitale belga il titolo di piu’ grande zona pedonale d’Europa. Da giugno, dalla piazza Brouckère alla piazza Fontainas, i viali e le strade adiacenti sono stati definitivamente chiusi alla circolazione. Piu’ di 28 ettari della zona cosiddetta Unesco attorno alla Grande Place, pedonalizzata da lunga data, 22 ettari supplementari sono quindi stati liberati dalle autovetture.
Dublino, meno ostile a pedoni e biciclette
A giugno, il consiglio comunale della citta’ ha presentato un piano che ridisegna i trasporti pubblici con lo scopo di vietare le auto dal cure della capitale irlandese, intorno al College Green, e creare uno spazio di fronte al Trinity College dove saranno autorizzati solo pedoni, biciclette e trasporti pubblici. Alcune restrizioni potrebbero essere previste anche per i taxi, secondo Brendan O’Brien, del consiglio comunale della citta’, citato dalla BBC: “Qualcosa come 20.000 taxi al giorno passano attraverso questa zona. E’ un numero enorme (…) e non dovrebbero piu’ essere autorizzati a passarvi 24 ore su 24”. Se le posizioni sono differenti, il dibattito e’ comunque avviato in un citta’ particolarmente ostile ai pedoni e ai ciclisti -sottolinea il quotidiano Irish Time.
Madrid opta per le multe
La capitale spagnola ha anch’essa scelto di limitare il numero di auto che possano accedere nel centro della citta’. Da gennaio del 2015, una multa di 90 euro viene comminata agli automobilisti che vi accedono e non risiedono nel centro della citta’ di Madrid, o che non hanno un proprio parcheggio in uno dei 13 parking ufficiali -cosi’ come spiega il sito CityLab.
E Parigi?
Dopo una giornata non del tutto senza auto, ma senza auto a settembre, la Sindaca Anne Hidalgo ha fatto sapere durante un’intervista al Journal du dimanche, la sua intenzione di chiudere alle auto un troncone della rive droite entro il 2016. In questo modo, la Sindaca sostiene di far completamente proprio “l’obiettivo di dissuasione” della circolazione automobilistica.
Due anni dopo la chiusura alla circolazione della rive guache tra il ponte Royal e il ponte dell’Alma (4,5 ettari), la Sindaca Hidalgo ha annunciato la sua intenzione di presentare nel prossimo consiglio comunale un progetto di pedonalizzazione di 3,3 chilometri della via Georges-Pompidou (13 chilometri in tutto) negli arrondissment centrali, tra il tunnel delle Tuileries, di fronte al giardino col medesimo nome, e il bacino dell’Arsenal, vicino alla Bastille. La Sindaca ha precisato che queste strade saranno definitivamente chiuse alle auto dopo “l’edizione 2016 di Paris Plage”. E prevede ugualmente di installare un tram rive droite, che, entro il 2020. consentira’ di attraversare la capitale da est ad ovest.

(articolo pubblicato sul quotidiano Le Monde del 23/10/2015)