Cannabis terapeutica contro fibromialgia
E’ di poche settimane fa la notizia della conferma della condanna in appello di un malato di fibromialgia, Patrizio Pellegrini, che era stato trovato in possesso di otto piantine di canapa coltivate sul balcone di casa. All’epoca dei fatti i cannabinoidi non erano ancora stati inseriti nella tabella delle sostanze dotate di attività terapeutica, cosicché la loro importazione non era possibile, per la qual cosa il paziente era dovuto ricorrere all’autocoltivazione per un evidente stato di necessità.
La fibromialgia è una malattia reumatica di origine non nota, caratterizzata da dolore diffuso accompagnato spesso da depressione, disturbi gastrointestinali e, frequentemente, sonno disturbato. Gli esami sono in genere negativi. Non c’è una terapia specifica: tra i farmaci più frequentemente usati ci sono gli antidepressivi.
Già alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia dei derivati della cannabis nel trattamento di questa patologia, tanto che una rassegna del 2008 pubblicata sul Neuro Endocrinology Letters aveva introdotto il concetto di Deficit Clinico di Endocannabinoidi quale possibile spiegazione dei benefici della cannabis nella fibromialgia, oltre che nell’emicrania, nel colon irritabile e altre patologie resistenti al trattamento.
Ora è stato pubblicato uno studio sull’uso della cannabis in pazienti affetti da fibromialgia. Lo studio si è svolto a Barcellona. Ventotto pazienti che facevano uso di canapa sono stati confrontati con ventotto altri malati che non ne facevano uso. Tutti avevano sintomi da moderati a severi ed erano resistenti ai normali trattamenti farmacologici. La via di somministrazione della canapa era quella inalatoria (fumo) nel 54% dei casi, orale nel 46%, e mista nel 43% dei casi. La dose più usata era di 1-2 sigarette o di un cucchiaio per volta. La maggioranza dei pazienti (12) usava la cannabis ogni giorno, 5 la usavano 2-4 volte la settimana, 3 la usavano meno di due volte la settimana e 8 pazienti solo occasionalmente. Quanto alla dose giornaliera, 12 la usavano una volta al giorno, 11 la usavano 2-3 volte e 3 più di tre volte al dì. Il 68% dei pazienti aveva ridotto i propri farmaci grazie all’uso della cannabis. I pazienti usavano la canapa non solo per la riduzione del dolore ma anche per alleviare gli altri sintomi di accompagnamento della fibromialgia; a due ore dall’assunzione vi era una riduzione statisticamente significativa del dolore, dei disturbi del sonno, della rigidità, dei disturbi dell’umore, dell’ansietà, del mal di testa, della stanchezza, della stanchezza mattutina e dei disturbi digestivi. Nessuno riportava peggioramento dei sintomi. La proporzione dei pazienti che riportava forte miglioramento andava dall’81% per i disturbi del sonno al 14% per il mal di testa. Anche la percezione di benessere era significativamente migliorata. Ai pazienti era anche somministrato un questionario sulla qualità della vita, che dimostrava un valore più alto per quanto riguardava la salute mentale nei pazienti del gruppo cannabis.
* Presidente Associazione Cannabis Terapeutica