Cannabis terapeutica. L’Australia lancia una mega-ricerca scientifica

La pianta di cannabis è una delle più utili sulla terra. Ha la capacità di nutrire, vestire e, in molti casi, il potere di guarire.
La cannabis possiede un’enorme quantità di proprietà benefiche che possono essere utilizzate per trattare una serie di situazioni, dal dolore cronico all’insonnia.
La domanda di ricerche sulla cannabis medica esiste da decenni. Sfortunatamente, le politiche proibizioniste dannose negli Stati Uniti e in altri Pesi hanno impedito alla ricerca di soddisfare questa domanda.
Questo non vuol dire che non ci sono ricerche sulla cannabis. Una ricerca sulla “marijuana” su PubMed.gov (National Institute of Medicine National Institutes of Health) degli Stati Uniti ci dà oltre 31.000 risultati relativi a studi sulla cannabis sottoposti a peer review.
L’attuale quantità di ricerche è significativa, ma non è sufficiente. I ricercatori dovrebbero essere in grado di studiare la pianta di cannabis senza ostacoli e muri politici.
Il ministro della Sanità australiano ha recentemente annunciato che sarà lanciato un fondo che sarà dedicato alla ricerca sulla cannabis medica.
Così ci informa l’agenzia stampa Reuters: L’Australia fornirà 3 milioni Aud (2,03 milioni di Usd) per la ricerca sull’uso della cannabis per aiutare i malati di cancro, ha detto domenica scorsa il suo ministro della Salute, e questo perché la domanda di prodotti a base di cannabis terapeutica cresce rapidamente. “Finora c’è stato un numero limitato di studi clinici di una certa qualità sulla cannabis medica, e dobbiamo aumentare la base di risultati e dimostrazioni scientifiche per supportare i professionisti del settore medico”, ha affermato il ministro in una dichiarazione.
L’Australia, grazie ad uno specifico programma, offre la possibilità di usare cannabis medica, programma in forte crescita con sempre più pazienti autorizzati a coltivare, acquisire e/o utilizzarla.
Il lancio del fondo dimostra che l’Australia sta prendendo sul serio la questione della ricerca medica sulla cannabis, a condizione che gli studi in questione siano obiettivi e privi di parzialità.
Gli oppositori alla cannabis in Australia, e in qualsiasi altra parte del mondo, spesso si aggrappano al fatto che “c’è bisogno di più ricerca sulla cannabis” prima che le leggi possano essere riformate.
Quegli stessi avversari fanno contemporaneamente tutto il possibile per impedire questa ricerca, il che chiarisce che i loro motivi non sono basati sulla ricerca per aiutare le persone, ma sulla politica.
Un approccio ragionevole alla politica sulla cannabis si basa sulla ricerca scientifica e sulla ricerca di modi per ottenere tutti i benefici che la pianta di cannabis possa offrire, nonché i modi per mitigare eventuali proprietà negative per alcuni pazienti, e di conseguenza adeguare i diversi trattamenti.
Speriamo che altri Paesi seguano l’esempio dell’Australia e accettino la ricerca sulla cannabis invece di proibirla o limitarla. Le politiche di sanità pubblica dovrebbero essere guidate dalla scienza e non dalle opinioni politiche dannose di una manciata di legislatori.

(articolo di Johnny Green, pubblicato sulla newsletter della ICBC – International Business Cannabis Conference – del 14/10/2019)