Cannabis legalizzata. Mujica: la legge uruguayana e’ piu’ restrittiva di quella del Colorado

Il presidente José Mujica ha difeso il piano per la legalizzazione della marijuana in Uruguay ed ha sostenuto che il suo piano e’ migliore di quello messo in atto in Colorado (Usa), perche’ molto piu’ restrittivo e perche’ in quel Paese c’e’ molta ipocrisia.
In una intervista all’agenzia Associated Press venerdi’ 2 maggio, Mujica ha detto che la legge uruguayana, che dovrebbe entrare in vigore il 6 maggio, e’ piu’ restrittiva e meno permissiva per chi acquista cannabis a differenza della legge statale del Colorado, dove le autorita’ “perdono le tracce di chi acquista”, cosa che invece non accadra’ in Uruguay.
“E’ tutta una fiction cio’ che accade in Colorado”, ha detto Mujica alla AP intervistato nella sua piccola proprieta’, dieci giorni prima di partire alla volta degli Usa, dove si incontrera’ col presidente Barack Obama.
La regolamentazione uruguayana stabilisce che ogni consumatore potra’ ritirare in farmacia solo dieci grammi di marijuana a settimana. In Colorado, invece, si possono acquistare fino a 28 grammi per ogni acquisto e non c’e’ un limite stabilito. Chi la usa per scopi terapeutici, la puo’ acquistare senza dover presentare una ricetta medica, anche se alcuni preferiranno presentarla.
“Non assecondiamo l’idea che la marijuana sia benigna, poetica e tutta circondata di virtu’. Nessuna dipendenza e’ positiva”, ha detto. “E se per evadere dal mondo ho necessita’ di una pizzico di droga, per me e’ negativo. Io abitualmente bevo un bicchiere di whisky. Ma se bevo una bottiglia di whisky, tutti mi dicono che mi devo far curare. Non chiedo di dire che il whisky sia una cosa buona, ma ci sono alcuni margini un po’ tollerabili. Il problema e’ quando oltrepassiamo questi margini”.
Mujica si trova in un momento chiave della sua presidenza. La regolamentazione del consumo e della produzione di marijuana e’ sulla sua scrivania e si prevede che andra’ via presto, mentre il mondo sta osservando per vedere se questo esperimento togliera’ terreno ai trafficanti di marijuana e trattera’ il problema del consumo di droga come una questione di salute pubblica e non un problema di sicurezza.
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Sulla legalizzazione delle droghe, Mujica e Obama possono essere d’accordo o meno, ma la sottosegretaria di Stato per l’America Latina, Roberta Jacobsen, non ha evitato critiche al piano uruguayano di legalizzazione della marijuana. Di fatto, questa settimana ha detto che e’ un esperimento che vale la pena vedere come procede, e che c’e’un “dibattito onesto” sulla questione, anche se il presidente Usa ha scartato l’ipotesi di una legalizzazione nel proprio Paese.
L’esperimento in Uruguay, ha detto Mujica, e’ un metodo per mantenere i consumatori di marijuana dentro margini tollerabili.
“Noi non fomentiamo la fumata, l’aspetto Bohémien della questione, tutto quello che fa sembrare innocuo il consumo. Ci tratteranno come dei vecchi reazionari. Ma questa non e’ una politica che intende espandere il consumo di marijuana. La nostra intenzione e’ mantenerla dentro una razionalita’ evitando che finisca su un percorso di malattia”.
Secondo Mujica e’ possibile che l’Uruguay accolga il cosiddetto “turismo della cannabis”, persone che vengono dai Paesi vicini per trovare e fumare marijuana, ma ritiene che non troveranno molta erba da acquistare.
“Stanno arrivando, ma noi siamo una societa’ abbastanza matura e non credo che ci sara’ una disponibilita’ per vendere a cani e porci. Puo’ darsi, comunque, che qualcosa ci sfugga”. Inoltre, c’e’ la possibilita’ che i produttori clandestini di marijuana in Paraguay, grazie ai narcotrafficanti, inondino il mercato uruguayano di marijuana piu’ economica di quella legale. “Alcuni gerarchi del Paraguay ci hanno fatto arrivare messaggi in cui ci dicono che loro continueranno a vendere in Uruguay perche’ non c’e’ nessun nel nostro Paese in grado di produrre ai costi con i quali loro producono”. E questo potrebbero anche provare a farlo.
Per prevenire questa situazione, il presidente ha spiegato che le imposte sulla marijuana legale saranno variabili, in modo da poter adeguare il suo prezzo. “Una parte delle imposte sara’ come un jolly, si potra’ alzare o abbassare in base a quello che fara’ la concorrenza”.
Mujica crede che il mercato legale della marijuana muovera’ molto denaro, e scarta la possibilita’ che i soldi dalle attivita’ illegali potranno entrare nella politica uruguayana.
“Non so se la marijuana e’ parte della campagna elettorale. Noi stiamo guadagnando avversari economici importanti e non so in che quantita’. Ma ne ho il sospetto”.

(da un articolo dell’agenzia Associated Press del 05/05/2014)