Cannabis. Gira e rigira il problema è sempre lo stesso: la legalizziamo o no?
Dopo la sentenza della Cassazione sulla cannabis light, c’è forse maggiore chiarezza su cosa fare? Crediamo proprio di no, stante l’attuale impostazione normativa. Molteplici le reazioni alla sentenza (1), di cui non si conoscono ancora i particolari e molte cose date per scontate (tipo la chiusura dei cannabis shop) non è detto che lo siano (2). Ma il “can-can” continua dopo la breve interruzione dei giorni del voto, visto che alcuni esponenti del proibizionismo ad ogni costo (come il ministro dell’Interno Matteo Salvini) non perdono mai occasione di dire piccole frasi più o meno logiche per manifestare la propria contrarietà a qualunque forma di legalizzazione per quelle droghe che oggi sono vietate (… l’alcool e il tabacco – legali – sono le droghe grandi assenti). E ne vedremo ancora delle belle e delle brutte, dipende dai punti di vista.
Ma il problema in gioco è sempre lo stesso: legalizziamo le droghe illegali a partire dalla cannabis, o no? Il trend mondiale (Stati degli Usa in testa) è sulla legalizzazione, mentre altrove non si assiste ad indurimenti delle legislazioni proibizioniste. Nel nostro Parlamento giace una proposta di legge di uno dei due partiti di governo (M5S) e un proposta di legge d’iniziativa popolare depositata dai Radicali… quale migliore occasione per evitare di continuare un confronto a botta di mezze frasette via twitter o ai microfoni di un qualche giornalista mentre si sta uscendo da un ristorante o da un incontro che non c’entra nulla con le droghe. Un bel dibattito parlamentare in cui si confrontano le varie posizioni, si ascoltano interventi che ne fanno un quadro sociale, sanitario, economico ed internazionale (3), e dove alla fine si vota a favore o contro. Difficile? Dovrebbe essere la prassi in un sistema parlamentare come il nostro, ma sembra che a questo si preferiscano gli editti di poche parole (sia di quelli contro che di quelli a favore della legalizzazione) che, di fatto, non aggiungono niente alle conoscenze di coloro (parlamentari inclusi) che non hanno chiarezza e contezza della questione.
E se il voto sarà pro-legalizzazione, che si dia spazio a tutti i meccanismi tipici di un mercato emergente, così come sta accadendo in diversi Stati degli Usa e soprattutto in Canada; organizzando anche la prevenzione e il sistema sanitario. Se il voto, invece, sarà per mantenere l’attuale legislazione proibizionista (e magari anche “pulendola” di alcune “incongruenze” che dicono e non dicono, puniscono e non puniscono, etc), che si proceda di conseguenza facendo molta attenzione ai servizi oggi in vigore per l’aiuto ai tossicodipendenti, ché lasciare questi ultimi a se stessi non fa gioco a nessuno.
In questo ultimo caso, la parte legalizzatrice si potrà organizzare per cercare di capovolgere la legge in vigore, senza escludere il referendum abrogativo.
Stiamo pensando e proponendo qualcosa che è al d fuori delle dinamiche e delle logiche di un sistema e di un metodo democratico parlamentare?
NOTE
1 – https://www.aduc.it/notizia/cannabis+drogante+cassazione+venderla+reato_135804.php
2 – https://www.aduc.it/notizia/cannabis+light+federcanapa+sentenza+cassazione+non_135806.php
3 – magari in diretta su Radio Radicale, l’unica che trasmette le dirette del Parlamento… ammesso che venga trovata una soluzione per non far dismettere il servizio pubblico che questa radio fornisce.