Bollette energetiche. Come farsi meno male. I piccoli imprenditori
Singoli piccoli imprenditori (essenzialmente ristorazione) e associazioni di categoria lanciano ogni giorno un grido d’allarme: rischiamo di chiudere con bollette energetiche anche quadruplicate rispetto ad un anno fa.
Fatta la tara su ogni singolo caso (1), il problema sussiste e, nonostante le varie promesse elettorali di cui siano in questo periodo inondati (2), quand’anche qualcuna andasse in porto, nessuna avrebbe immediatezza per le stagioni in arrivo in cui, mediamente, i consumi energetici sono maggiori.
Non ci sono bacchette magiche, il problema è mondiale e l’Europa, da cui non si può prescindere sta facendo molto, così come il governo nazionale, per cui c’è solo da ridursi il danno:
– verifica offerte gestori considerando il proprio trend di consumi;
– modifica delle proprie abitudini nell’uso del servizio (orari accensioni e continuità delle stesse accensioni);
– pur se gli aumenti riguardano anche l’energia elettrica, si tratta di importi più contenuti rispetto al gas, per cui – sempre considerati alti rispetto al gas – al momento sono meno cari. E’ bene quindi valutare l’uso di apparecchiature già in possesso e che in genere venivano emarginate rispetto a quelle a gas… fino a valutare cambio di apparecchiature/elettrodomestici puntando più sull’elettrico;
– di conseguenza per chi ha una struttura dell’esercizio commerciale che glielo consente, valutare il passaggio all’autoproduzione di elettricità: considerando incentivi pubblici per farlo e vendita del surplus energetico prodotto al gestore nazionale (3).
Una logica commerciale che deve cambiare
Fino ad oggi i prezzi aumentavano e di conseguenza l’imprenditore si rifaceva sul consumatore finale. Siccome quest’ultimo è molto più attento rispetto a prima (inclusi i turisti di passaggio) ed ha anche lui necessità di comprimere i consumi, onde evitare che si arrivi alla decimazione della clientela, occorre farsi una ragione che i guadagni non possono essere più come prima e quindi spalmare gli aumenti su se stessi (riduzione dei guadagni) e i clienti.
1 – sul “bottegaio” – mai fiore di limpidezza fiscale ed economica – è sempre bene fare la tara. Con l’aggiunta che i consumi di quest’anno sono mediamente più alti di quelli dell’anno scorso.
2 – centrali nucleari, per esempio
3 – I tempi di realizzazione sono in genere di settimane/mesi… niente a che fare con chi ci promette di risolvere il tutto con nuove centrali e nuove estrazioni da zone non “politicamente compromesse” come quella russa.. ché occorrono minimo cinque anni… oltre al fatto di non dover più dipendere dai “mercati politici”.
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