Consumatori e colossi farmaceutici. Germania: test di gravidanza e Bayer, parte la causa

Lotta impari: un uomo disabile contro il gigante farmaceutico Bayer Schering. Il test di gravidanza usato all’epoca da sua madre gli ha procurato evidenti gravi menomazioni. Ora è venuto a conoscenza di uno scambio di lettere interno al laboratorio, e chiede che i fatti vengano chiariti in tribunale.

Ebbene sì. Sapevano quel che facevano. André Sommer, insegnante di Pfronten in Baviera, ha finalmente in mano le prove che cercava da tempo, il motivo per cui nel 1975 è nato con un grave handicap alla vescica e agli organi genitali.
L’iniziativa di potenziali vittime britanniche di un farmaco ha fatto sì che, tre settimane fa, Sommer ricevesse la documentazione decisiva: copie di vecchie lettere in cui ricercatori britannici della Schering si scambiavano pareri con i loro colleghi tedeschi su gravi malformazioni infantili e i possibili rischi di certi medicinali. Le loro mamme avevano assunto un test di gravidanza del laboratorio berlinese quando ancora non c’erano i test urinari attuali. Le carte risalgono agli anni 1967-1969. Già all’epoca gli esperti s’interrogavano sulle possibili nefaste conseguenze del Duogynon/Primodos -il prodotto che la mamma di Sommer utilizzò inconsapevole sei anni dopo, nel 1975. “Perché quei signori si scambiavano pareri tra di loro senza renderli pubblici?”, vuol sapere Sommer. E ancora: “Le nostre mamme e noi figli siamo stati cavie dell’azienda?”
In questa settimana André Sommer si costituisce contro la Bayer Schering Pharma Ag, presso la 7.ma sezione civile del Tribunale Regionale a Berlino.
La campagna apripista di Sommer
E’ il primo processo intentato da una presunta vittima del Duogynon, da quando, otto anni fa, il Governo ha modificato la legge sui farmaci per dare più forza giuridica ai possibili danneggiati. Al Tribunale Regionale si dimostrerà se la riforma regge alla prova dei fatti.
Con quella modifica legislativa il Governo intese reagire alla lunga e penosa vicenda del Contergan. Per anni i disabili, le cui madri avevano assunto il sonnifero in gravidanza, denunciarono il produttore. Invano, sebbene in pratica non sussistessero dubbi sui devastanti effetti collaterali del medicinale. Ma le vittime ottennero un indennizzo solo quando l’azienda decise spontaneamente di risarcire.
Anche nella vicenda Duogynon finora non ci sono state chances. Le mamme colpite resero testimonianza pubblica già alla fine degli anni settanta e accusarono l’azienda, ma le procure archiviarono le denunce. Poi sono esplose le cause civili. Come per il Contergan.
Dopo che il settimanale Der Spiegel (23/2010) ha riferito di Sommer, decine di vittime si sono fatte vive. Persone con malformazioni agli arti, al cuore, all’addome, alla schiena. Persone che avevano taciuto per anni -oltre cento figurano nell’elenco che Sommer ha pubblicato sul suo sito.
Parlamentari Verdi al Bundestag hanno chiesto chiarimenti al Governo. Il ministero della Sanità non prende parte al contenzioso, ma auspica che i ricorrenti riescano a far valere le proprie ragioni. “Erano queste le intenzioni del legislatore, di qui il nostro appoggio”, ha detto un’esponente parlamentare.
Richiesta di informazioni
Le presunte vittime denunciano la società Schering che nel frattempo è stata rilevata dalla concorrente Bayer. Per prima cosa esigono spiegazioni. L’azienda deve permettere loro di vedere la documentazione sul Duogynon; solo così pensano di poter denunciare la Bayer Schering e chiedere i danni. Questa vi si oppone e sostiene che i termini sono prescritti. Oltre tutto, il loro legale contesta il nesso causa/effetto. La controparte replica che non esiste prescrizione, considerato che Sommer cinque anni fa si è dovuto operare. Inoltre ha saputo solo l’anno scorso degli effetti collaterali del Duogynon. Sua madre è in stato di coma vigile da anni, in seguito a infarto cardiaco.
Il suo avvocato Joerg Heynemann ritiene che debba essere una perizia a stabilire se quel test di gravidanza fosse innocuo o no. Come nel caso Contergan, il legale preferirebbe raggiungere un accordo bonario. Bayer Schering dovrebbe mostrare “apertura e tolleranza” e “sedere a un tavolo con le persone danneggiate”.
Nel processo che si avvia, Heynemann esibirà la documentazione di “un test campione per medici”. Il legale, che difende alcune decine di presunte vittime, scrive: “Al di là del giudizio morale sulla procedura che evidentemente ha riguardato un buon numero di donne trattate con i campioni medici, gli imputati dovrebbero svelarne i risultati. Se allora fu adottato il sistema dei campioni medici gratuiti, è chiaro che venissero messi nel conto i possibili effetti negativi. In questo scenario non stupisce che gli imputati non vogliano mostrare i risultati degli esperimenti”.
In tribunale, accusatori e accusati avranno molto da chiarire. Per esempio il contenuto delle lettere giunte dalla Gran Bretagna. In una missiva del 13 dicembre 1967 -otto anni prima che la madre di Sommer prendesse il farmaco- un ricercatore scriveva: “La palese correlazione tra l’aumento di malformazioni congenite e la vendita del test di gravidanza appare piuttosto allarmante”. Si tratta di un prodotto farmaceutico per donne incinte che incide sull’ambiente del feto “e dunque dobbiamo essere estremamente prudenti”.

(articolo di Udo Ludwig, pubblicato sul settimanale Der Spiegel del 25-11-2010. Traduzione di Rosa a Marca)