Droga e criminalità. Le conseguenze della Brexit
La Brexit rappresenta una “grave minaccia” per la lotta contro il crimine organizzato e potrebbe portare i medici a non disporre più dei sistemi di allarme precoce sulle potenzialmente letali droghe illegali. Così alcuni professionisti del settore in una lettera al governo.
I medici specializzati in tossicodipendenza e salute pubblica hanno evidenziato che la cooperazione internazionale tra loro e la polizia è alla base di un monitoraggio vitale dei mercati della droga. L’accesso, con la Brexit, verrà sbloccato dopo 6 secondi. Scrivendo sul British Medical Journal avvertono che le “linee rosse” stabilite nei negoziati sulla Brexit, tra cui il rigetto della supervisione da parte della Corte di giustizia dell’UE, potrebbero limitare l’accesso del Regno Unito a tali informazioni.
Nel contempo, non far più parte di importanti istituzioni come l’Agenzia europea per i farmaci, è foriera di diversi compromessi del governo: ci sono una serie di organizzazioni minori per le quali la perdita di accesso potrebbe avere gravi implicazioni per i servizi pubblici.
La Brexit “aumenterà il rischio di epidemie” In particolare menzionano l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) che ha avuto un ruolo determinante nel ridurre i danni da droghe illegali in tutta Europa. “La collaborazione tra il Regno Unito e l’OEDT è stata importante, fornendo un determinante contributo alla politica nazionale sulle droghe e alla lotta contro la criminalità organizzata”, scrivono gli autori. “L’esclusione dalle sue attività rappresenta una grave minaccia per entrambi”.
Con nuove sostanze psicoattive come “spice” e “monkey dust” (polvere di scimmia) che hanno provocato gravi problemi in alcune città, il governo dovrebbe trovare un modo per rimanere parte dei sistemi di allarme precoce della Ue. “Le sfide associate alla Brexit arrivano proprio quando il Regno Unito si affida maggiormente all’OEDT per affrontare il commercio in rapida evoluzione delle sostanze illecite, in particolare quello che riguarda la criminalità organizzata, le cui conseguenze si vedono sulle strade e nelle emergenze ogni settimana”.
Il Regno Unito risentirà inoltre della perdita dell’accesso diretto alle banche dati di Europol sui trafficanti di droga e sui criminali in tutto il continente. “L’OEDT svolge in Europa le stesse funzioni dell’Agenzia statunitense sulle droghe (DEA)”, ha dichiarato al quotidiano The Independent l’autore principale della lettera, il dott. Andres Roman-Urrestarazu, docente di sanità pubblica globale dell’Università di Cambridge. “Copre ogni cosa, dai sistemi di allarme precoce per nuove sostanze psicoattive, a sostanze come GHB, spice o ‘AK47’, tutti i cannabinoidi sintetici, fino alle informazioni sulle infezione tra le persone che si iniettano eroina e/o vanno in overdose da oppioidi”.
La Danimarca, che non ha fatto proprie alcune sentenze della Corte di giustizia dell’UE, deve fare centinaia di migliaia di richieste ogni anno per ottenere informazioni da questi database.
The Independent ha lanciato la campagna “Final Say”, dove con una petizione si chiedere al premier Theresa May di indire un secondo referendum sull’eventuale accordo per lasciare l’UE. Finora la petizione ha raccolto più di 800.000 consensi, tra cui la British Medical Association, che hanno sottolineato come abbandonare questioni come queste e non risolte, potrebbe aumentare il rischio di pandemie mortali in tutto il continente.
I firmatari della lettera, dell’Università di Edimburgo, della Facoltà di sanità pubblica e della London School of Hygiene and Tropical Medicine, affermano che il governo finora non è riuscito a fornire alcuna rassicurazione su questi ambiti. “Questo significa rischi sostanziali per la salute e la sicurezza pubblica”, scrivono, e sono necessarie azioni urgenti per evitare che i rischi diventino realtà.
Un portavoce della sanità pubblica in Inghilterra ha dichiarato: “Riconosciamo che la continua cooperazione in materia di droga, e in particolare il sistema di allerta precoce, è nell’interesse sia del Regno Unito che dell’UE e che siamo soddisfatti che il governo abbia proposto una cooperazione permanente con l’OEDT, includendolo nel partenariato per la sicurezza”.
(articolo di Alex Matthews-KingHealth, pubblicato sul quotidiano The Independent del 27/09/2018)