Aborto. Esecrazione per gli Usa, pericolosa trasandatezza per l’Italia
Non c’è media o politico che non parli di aborto dopo la sentenza della Corte suprema Usa che non lo considera più un diritto. La maggior parte in modo indignato, perché in Italia questo diritto esiste dal 1978 da quando fu abolito l’articolo del codice penale che considerava l’aborto reato contro la stirpe (1).
Quanto accade in Usa in materia di diritti individuali fa sempre notizia, anche se bisogna notare che negli ultimi anni questo riferimento non è più tale, superato dalla freschezza e tenacia del diritto dell’Unione europea.
Ben venga questo clamore e speriamo che serva, a tanti/troppi distratti ché capiscano che se l’aborto in Italia è un diritto… “dal dire al fare c’è di mezzo il mare”. In generale è difficile abortire: le autorità sanitarie preferiscono rispettare il diritto (sancito dalla legge) all’obiezione di coscienza da parte del personale sanitario piuttosto che il diritto dell’utente a fruire dello stesso.
Una recente indagine dell’Associazione Coscioni ce lo ha spiegato e mappato nei particolari.
Per comprendere la sciatteria delle nostre istituzioni in materia, fa scuola quanto avviene in una Asl della regione Toscana, Pontedera (Pi):
a coordinare il personale è stata nominata una ginecologa obiettrice di coscienza. Abbiamo fatto notare all’azienda sanitaria e ai responsabili politici della Regione che, come per il covid non si può far coordinare i centri vaccinali ad un no-vax, altrettanto vale per l’aborto. La risposta è stata solo quella dell’azienda: i requisiti di assunzione sono stati rispettati. La risposta dei politici è stata ZERO. Da notare che in Toscana i politici che governano sono di quei partiti che a livello nazionale sono in prima fila nell’esecrazione di quanto avvenuto in Usa.
Viene in mente il detto su chi “è in grado di vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro ma non la trave nel proprio occhio”.
Come è grave e pericoloso quanto accade in Usa, altrettanto vale per l’Italia: la trasandatezza è il preambolo per ritrovarsi poi a lamentarsi che viviamo in un Paese che non rispetta i diritti individuali e delle donne.
Le cose da fare sono semplici e previste dalla legge: rispettare il diritto sancito dalla stessa.
1 – grazie a radicali come Adele Faccio, Emma Bonino, Marco Pannella, Gianfranco Spadaccia, Giorgio Conciani e Loris Fortuna (che presentò la legge come socialista). Legge che poi fu confermata respingendo un referendum degli antiabortisti.
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