Petizione Coldiretti contro il cibo Frankstein. Perchè è una boiata e anche pericolosa

 E’ difficile per tanti politici dire no a Coldiretti, la lobby degli agricoltori italiani, tant’é che in diversi hanno firmato la loro petizione (1) che chiede di vietare produzione e distribuzione di quello che loro chiamano cibo sintetico Frankstein.  

Il metodo scelto per far firmare è quello della distinzione tra buono e cattivo, dove tutto quello che ha a che fare con la tecnologia è cattivo. Poi, come già avviene per le etichette alimentari, c’è anche la difesa di un presunto attacco al “made in Italy” da parte delle multinazionali cattive (2). Multinazionali che investirebbero per dar forza a questo complotto (3).

La petizione ha una locandina coi colori belli e naturali per la parte per loro positiva e nera e rossa per quella per loro negativa dove – per capire la qualità di questa informazione – c’è un bioreattore col simbolo della radioattività… 

Perché tanta energia per cotanta superficialità? Non crediamo, infatti, che alla Coldiretti non sappiano che tutto ciò che mangiamo oggi è frutto di mutazioni genetiche condizionate dall’uomo nei secoli… che il lavoro di migliaia di scienziati non è per attaccare i prodotti “made in Italy” ma solo per trovare alternative più sostenibili ed economiche… che l’innovazione scientifica, la concorrenza, la tecnologia potrebbero porre fine alla sofferenza animale e ridurrebbero le emissioni… 

E infine, perché vietare questo cibo? Non è il consumatore libero di mangiare ciò che crede? Perché non competere sulla qualità dei sapori, della produzione, della sostenibilità, del rapporto con le crescite economiche… 
Per esempio, la tanto vituperata ricerca (e finanziamenti Ue) sul cibo dagli insetti, come si fa a non sapere che è un mezzo in più per maggiori equilibri ambientali e politiche di lotta alla fame e denutrizione in luoghi dove le coltivazioni del “made in Italy” non avrebbero senso?

Noi crediamo che Coldiretti queste cose le sappia, così come le sanno la premier e il ministro dell’Agricoltura che hanno firmato la petizione, ma che preferiscono far pagare questo prezzo all’informazione e ai consumatori per una loro priorità solo ideologica: il sovranismo italiano.
Non sarebbe la prima volta che un regime politico ed economico immola sull’altare della propria ideologia anche il buon senso (4). Le conseguenze sono nella storia dei secoli passati. 
Non sappiamo se Coldiretti e governo a lui prono leggano la storia del passato così come facciamo noi (6), ma intuiamo che in questa loro sovranità alimentare si stiano adoperando per negare il futuro.

Note
1 – “Insieme al premier Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare hanno firmato Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi”. (dal web di Coldiretti)
2 – “Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.
3 – manca solo George Soros e l’elenco sarebbe più completo, ma ecco cosa scrivono sul loro web: “Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems)”.
4 –  Come, per esempio, la guerra putiniana in corso: che senso ha se non quello del capo russo di voler affermare di essere il migliore a prescindere? Il Novecento, e non solo, sono pieni di queste tragedie.
5 – il nostro è un metodo per niente originale, ma quello dell’Ue e di tutto il mondo occidentale libero, e non solo.
 

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