Le teorie sull’origine della vita. Arrivati dalle stelle

 Siamo soli nell’universo? Esistono altre forme di vita in pianeti lontani da noi? Possibile che in quella grande nube che è l’universo con miliardi di anni luce di diametro non ci sia una vita simile alla Terra che è un punto minuscolo in quell’immensità di spazio? Sull’argomento si è sviluppata un’ampia letteratura che ha avuto una sua controparte cinematografica. Come non ricordare il film di Steven Spielberg, E.T? 
L’origine della vita è sempre stata una delle domande più intriganti della storia umana.
La scienza non può accogliere le teorie creazioniste e quelle sul Paradiso terrestre, anche perché in origine la Terra era una palla incandescente poco adatta alle rappresentazioni bucoliche. Se la vita non è sempre esistita occorre partire dalla premessa che le prime forme viventi si originarono da materiale non vivente. 
La rivista scientifica “Nature Astronomy” descrive un esperimento condotto dall’astrofisico Serge Krasnokutski, dell’Università di Jena (Germania), che ha riprodotto le condizioni nelle nubi interstellari, cioé in quegli accumuli di gas e polveri presenti all’interno di una galassia, dove le molecole organiche sono ampiamente presenti. 
Si ritiene che le molecole trasportate sulla Terra primordiale da asteroidi, meteoriti o comete durante il periodo dei pesanti bombardamenti (circa quattro miliardi di anni fa), abbiano svolto un ruolo fondamentale nell’origine della vita. L’analisi del materiale meteoritico ha portato all’identificazione di amminoacidi, zuccheri ed elementi costitutivi del Dna e Rna tra le molecole organiche complesse di origine extraterrestre. L’ipotesi diffusa della formazione di molecole organiche nello spazio suggerisce che esse si siano sintetizzate nel mantello ghiacciato che ricopre le particelle di polvere cosmica.
In una camera ad altissimo vuoto e in un ambiente estremamente freddo –  meno 263 gradi Celsius (centigradi) – il prof. Krasnokutski e la sua equipe, hanno  messo a contatto su una piastra, che svolge la funzione di polvere cosmica, alcuni componenti delle nubi interstellari quali il carbonio, l’ossido di carbonio e l’ammoniaca. In questo modo hanno ottenuto  peptidi, che sono i mattoncini per la costruzione delle proteine le quali, a loro volta, costituiscono una parte essenziale degli organismi viventi e partecipano praticamente ad ogni processo che avviene all’interno delle cellule. 
L’ipotesi che la vita sulla Terra provenga dall’Universo è affascinante perché apre alla possibilità che anche in altri pianeti potrebbero essere presenti forme di vita, magari diverse dalla nostra. Non tutto è chiarito perché manca il passaggio tra questa fase di studio e quella successiva  che porta alla formazione di esseri viventi. Inoltre, occorre sapere se i peptidi interstellari abbiano superato la prova del viaggio spaziale e il successivo impatto con la Terra. 
Dovremo, insomma, aspettare ancora un po’ per sapere se l’alieno E.T potrà venire a trovarci.

Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 30.12.2022

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