Cannabis terapeutica. Ampio nuovo studio dimostra effetti benefici
Il consumo di prodotti a base di cannabis terapeutica da parte dei pazienti è ben tollerato ed è associato a miglioramenti significativi nella loro salute, secondo i dati osservativi pubblicati sulla rivista Expert Review of Clinical Pharmacology.
Ricercatori britannici hanno valutato la sicurezza e l’efficacia dei prodotti derivati dalla cannabis in 2.833 pazienti iscritti nel Medical Cannabis Registry del Regno Unito. Tutti i partecipanti possedevano l’autorizzazione di un medico per accedere ai prodotti a base di cannabis. (Dal 2018, agli specialisti è stato permesso di prescrivere medicinali a base di cannabis a pazienti che non rispondono ai farmaci convenzionali.)
I pazienti iscritti nel registro soffrivano di una varietà di disturbi, tra cui dolore cronico, ansia, stress post-traumatico, depressione, emicrania, malattia infiammatoria intestinale e altri disturbi. I partecipanti allo studio hanno consumato cannabis vaporizzando fiori di marijuana o ingerendo estratti di origine vegetale contenenti sia THC che CBD. I ricercatori hanno valutato i sintomi dei soggetti rispetto al basale a uno, tre, sei e dodici mesi.
Gli autori hanno riferito che la maggior parte dei pazienti ha sperimentato miglioramenti sostenuti dopo la terapia con cannabis. Gli eventi avversi associati alla cannabis erano tipicamente lievi, con effetti collaterali più frequentemente riportati come secchezza delle fauci e affaticamento.
Hanno concluso: “Questo studio osservazionale suggerisce che l’inizio del trattamento con i CBMP [medicinali a base di cannabis] è associato a un miglioramento della HRQoL generale [qualità della vita correlata alla salute], nonché a sintomi specifici del sonno e dell’ansia fino a 12 mesi in pazienti con malattie croniche. … La maggior parte dei pazienti ha tollerato bene il trattamento, tuttavia, il rischio di eventi avversi dovrebbe essere considerato prima di iniziare i CBMP. In particolare, le pazienti di sesso femminile e naïve alla cannabis hanno una maggiore probabilità di manifestare eventi avversi. Questi risultati possono aiutare a informare l’attuale pratica clinica, ma, soprattutto, evidenziano la necessità di ulteriori studi clinici per determinare la causalità e generare linee guida per ottimizzare la terapia con i CBMP”.
(NORML)
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA