Italia. “Si’ ai trapianti ma.”, ma cosa, professor Berlinguer?
Dalle pagine del quotidiano “Avvenire” una sconcertante presa di posizione dell’ex presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, Giovanni Berlinguer, sui trapianti. Gia’ l’esordio e’ preoccupante, per la sua equidistanza, della breve letterina pubblicata a pagina 27 nell’edizione del 19 novembre del giornale dei vescovi della Chiesa Cattolica.
“Il futuro del nostro corpo e’ affidato, piu’ che all’evoluzione biologica, al suo arricchimento o impoverimento per via culturale, cioe’ per effetto delle scoperte scientifiche e delle coordinate sociali. Soltanto chi considera che e’ bene tutto cio’ che e’ naturale, e che va considerato con sospetto tutto cio’ che e’ artificio, puo’ chiudere gli occhi di fronte ai progressi gia’ compiuti in questo campo. Cito soltanto come esempi tratti dalla medicina, le protesi e i trapianti”.
Professor Berlinguer che cosa fa mette le mani avanti? Una sorta di sguardo asettico al bene, che perfino la scienza puo’ apportare? Ma seguiamolo nello slancio di una sorta di luddismo postmoderno.
“C’e’ molto da riflettere, tuttavia, sull’uso che viene fatto di queste possibilita’ e sulle prospettive di ulteriori mutamenti che investono la struttura piu’ intima della nostra individualita’. Sull’uso, la prima domanda e’ “chi puo’ fruirne”? Ognuno dei progressi che ho citato include oggi una parte del genere umano e ne esclude una parte assai maggiore. La seconda domanda (che aveva gia’ posto Leonardo) e’ se questi artifizi non rischino di allontanarci dalla natura, che peraltro i nostri devastanti interventi stanno alterando in modo irreversibile”.
Professor Berlinguer di che cosa sta parlando? Ci sta comunicando con i segnali di fumo provenienti dalla sua caverna, da dove Lei e la sua pelle di leopardo si riparano dall’inverno glaciale dell’epoca glaciale? “Una cosa e’ percio’ correggere gli errori di natura umana, un’altra voler predeterminare, con trapianto di geni o con la clonazione, le caratteristiche degli esseri umani”. Professor Berlinguer, e se lei si trovasse ora senza un arto, fondamentale per lanciarci questi segnali di fumo, e sicuro che non andrebbe corretto questo “errore della natura umana”?