“Eppur si muove.” dalla Spagna timidi segnali
Prima i malati di diabete con le raccolte di firme per chiedere la ricerca sulle cellule staminali embrionali, poi erano venuti i rettori delle Universita’ pubbliche, ora arrivano anche i socialisti e le Comunidad, tutto questo in poco piu’ di un mese.
Ma andiamo per ordine.
Il Partito socialista spagnolo (Psoe) ha lanciato un’offensiva su vari fronti a favore della ricerca con le cellule staminali embrionali, attualmente bloccata dal Governo. Jose’ Luis Rodriguez Zapatero, segretario del Psoe, ha inviato una lettera ai cinque presidenti socialisti delle Comunita’ spagnole, ma ha invitato anche i gruppi socialisti che sono in minoranza a lavorare su questo e a fare pressioni dall’opposizione. La mossa coincide con la sua investitura a candidato premier.
A raccogliere l’invito di Zapatero e’ la portavoce della Sanita’ del gruppo socialista della Comunita’ di Valenzia, Maria José Mendoza. L’iniziativa intende sollecitare il Governo popolare valenziano verso “impegno in merito alla ricerca con le cellule staminali embrionarie”, chiedendo di “promuovere e finanziare con fondi pubblici” la ricerca sulle staminali e sulle embrionali ottenute dai procedimenti di fecondazione in vitro oppure ottenute da linee cellulari realizzate in altri Paesi. Mendoza si e’ detta fiduciosa che il “cambio di atteggiamento annunciato dalla ministra alla Sanita’, Ana Pastor, sia effettivo” e non ci si trovi di fronte ad “un’altra manovra dilatoria” per soli scopi elettorali. La ministra aveva infatti sottolineato l’esigenza di rivedere la legge anche in merito alla possibilita’ di utilizzare gli embrioni sovrannumerari delle cliniche di fecondazione assistita.
Nel testo dei socialisti valenziani si sollecita il Governo locale e si mette in evidenza che la ricerca con le cellule staminali embrionali “puo’ tradursi in possibili benefici sociali” per il trattamento di numerose malattie gravi e croniche come il diabete e il Parkinson, e ribadisce come l’amministrazione pubblica debba “sostenere e promuovere queste ricerche, sia con le cellule staminali che con quelle embrionali, sostenute e appoggiate dai membri della comunita’ scientifica, tra cui, 50 premi Nobel, cosi’ come da diverse associazioni di malati o dalla Commissione nazionale per la riproduzione assistita”.
Ecco allora un’altra Comunidad in azione: l’Andalusia. Con l’astensione del gruppo popolare, la mozione presentata dal gruppo socialista, e sostenuta anche dalla Sinistra Unita e da altri gruppi minori, e’ passata al Parlamento dell’Autonomia spagnola. Nella mozione si chiede alla Junta di promuovere la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali ottenute dagli embrioni sovrannumerari dei programmi di fecondazione assistita, passati i cinque anni dalla loro congelazione, e percio’ non piu’ impiantabili in utero.
“E’ imprescindibile che dall’Andalusia si contribuisca ai promettenti progressi nella conoscenza in merito al trattamento di numerose malattie croniche e degenerative attualmente incurabili, come il diabete, il Parkinson o l’Alzheimer”, ha sottolineato il socialista Antonio Núñez. Mentre la parlamentare popolare Esperanza Oña denunciava che il partito socialista non dice la verita’ quando sostiene che il Governo nazionale si oppone alla ricerca con le cellule embrionali, e’ un “falso”, in realta’ la storia e’ molto piu’ complessa, e si oppone solo a certi aspetti. La proposta dei popolari andalusi, infatti, e’ quella di consentire la ricerca sulle staminali embrionali provenienti non da embrioni congelati da oltre cinque anni, come proposto dal partito socialista, ma da “embrioni non utilizzabili dal punto di vista medico”.
Anche nella Comunidad della Cantabria il gruppo dei socialisti ha presentato un analogo progetto di legge per sollecitare il Governo locale. L’iniziativa in particolare e’ della deputata Rosa Inés Garcia, che sottolinea come la clonazione terapeutica “necessiterebbe di un ampio dibattito nella societa’, che purtroppo non si e’ prodotto nel nostro Paese per la inattivita’ del Governo centrale”.
E allora vediamolo questo Governo in azione. La ministra Ana Pastor ha annunciato formalmente in piu’ occasioni che il suo dipartimento studiera’ la possibilita’ di modificare l’attuale legislazione per poter autorizzare le ricerche sulle cellule staminali embrionali. Testuali parole della ministra “le autorita’ devono predisporre affinche’ tutti i progressi scientifici siano a disposizione dei cittadini”. E che le dichiarazioni di Ana Pastor abbiano il loro peso, lo sottolineano sia i plausi che le critiche che si e’ presa. Cosi, il consigliere alla Sanita’ della Catalogna, Xavier Pomés, si e’ schierato con la ministra per rivedere l’attuale legislazione del 1988, oramai “obsoleta” e “superata” dalle recenti scoperte e dagli avanzamenti scientifici. Pomés ha evidenziato che la revisione della legge sara’ utile anche per “dare un margine giuridico ai ricercatori”. Luis Laredo, portavoce della Piattaforma di scienziati e cittadini “Hay Alternativas”, contrario alla ricerca sulle staminali embrionali, prima ha sottolineato il cambio di rotta della ministra Pastor, poi ha precisato che comunque non e’ dalla Sanita’ che possono essere operate queste modifiche, ma dal Comitato di Etica alle dipendenze del ministero della Scienza e della Tecnologia.
E allora cosa dice questo ministero? La mattina del 20 novembre era al Senato il ministro per la Scienza e la Tecnologia, Josep Piqué, e nel suo intervento ha precisato che se da una parte il Governo sostiene e appoggia le ricerche con le cellule staminali adulte, dall’altra parte e’ ancora in attesa dei risultati dei comitati e degli esperti per capire come si puo’ “avanzare” anche nella ricerca con le cellule staminali embrionali. Piqué dopo aver ricordato che il dibattito e’ aperto in tutto il mondo e che sono solo due i Paesi dell’Unione Europea che hanno fatto passi in questa direzione, si e’ appellato a non creare false speranze e false aspettative alle persone malate. “Siamo davanti ad un tema sufficientemente serio per cui e’ bene che tutti noi facciamo uno sforzo per non renderlo troppo frivolo”. Dai banchi dei socialisti sono iniziate a piovere domande, come quella della senatrice Antonia Aránega, che ha ricordato che sono passati gia’ piu’ di due anni da quando gli esperti si erano pronunciati a favore della sperimentazione e dell’utilizzazione dei 40 mila embrioni soprannumerari. E allora?
. la storia continua.