Italia. Severino Antinori, notizie e smentite, il giallo di meta’ dicembre

Nascera’ a Belgrado da una famiglia serba entro la fine di gennaio, secondo il ginecologo italiano Severino Antinori, il primo bebe’ clonato della storia. In una intervista con il settimanale serbo ‘Nin’, il ginecologo diceva: “Credo di avere rivoluzionato la genetica: la Serbia sara’ uno dei tre Paesi che passeranno alla storia per questo”. La clinica prescelta era la Papic di Belgrado.
Nella fantomatica intervista, che Antinori poi ha smentito, negando di aver “dato un’intervista a chicchessia in Europa negli ultimi 15 giorni”, il ginecologo italiano aveva anche accusato “il Vaticano, ma anche gli Stati Uniti di mettermi i bastoni fra le ruote per poi cambiare idea e avvalersi delle mie scoperte: come nel caso della fecondazione post-menopausa, che ho sperimentato per primo su una donna di 63 anni. Hanno fatto in modo che calasse il silenzio stampa, e dopo alcuni anni hanno finto di aver scoperto quella tecnica”. Secondo il ginecologo, c’e’ una relazione diretta fra la sterilita’ maschile e le guerre: a suo dire in Jugoslavia, dopo i bombardamenti della Nato della primavera 1999, il fenomeno “e’ aumentato del 50-73%, come era avvenuto in Iraq dopo la guerra del Golfo”. Un clone, sostiene, “e’ come un fratello gemello. Non vedo perche’ non dovrei aiutare uomini sterili o mutilati a procreare”. Alla domanda se aveva mai avuto l’idea di clonare se’ stesso, aveva risposto di “non averci pensato, dato che ho due figlie. Ma non lo escludo in futuro”. Il ginecologo, raccontava Nin, era molto preoccupato della sua sicurezza e temeva per la sua vita: oltre a chiedere che la sua intervista venisse pubblicata molto dopo la sua partenza e a mantenere segreta la visita a Belgrado, aveva usato nella capitale jugoslava una macchina blindata e svariate guardie del corpo.

“Smentisco tutto, non ho dato interviste”. E’ stata la mossa successiva di Severino Antinori, dopo che la notizia aveva fatto il giro del mondo. E nella nostra piccola parte di mondo. non poteva non inserirsi a questo punto della storia il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia. “Antinori, come al solito, rilascia un’intervista ad un giornale straniero facendo annunci clamorosi e poi, una volta esplosa la pseudo bomba, si affretta a smentire tutto: e’ una tattica pubblicitaria collaudata ormai…”. “Se la notizia fosse vera l’Ordine dei medici, il cui codice deontologico vieta la clonazione umana, dovrebbe prendere drastici provvedimenti disciplinari nei confronti di Antinori”. L’esponente di An ricorda che “in Italia e in tutti i Paesi dell’Unione europea che hanno ratificato la convenzione di Oviedo e’ proibito per legge ogni esperimento di clonazione umana” e che “gli stessi Usa hanno messo al bando tale aberrante pratica”, sostenendo che “e’ urgente e indispensabile che l’intera comunita’ internazionale vieti per legge la clonazione umana, considerandola un vero e proprio crimine contro l’umanita’”.

Ma proprio quando sembrava arrivata al suo termine, la vicenda si e’ arricchita di un nuovo ritaglio del puzzle. Infatti la televisione di stato serba Rts ha mandato in onda la sera del 14 dicembre un’intervista di 28 minuti a Severino Antinori in cui si annunciava la nascita, a fine gennaio, del primo bebe’ clonato da una famiglia serba. Autrice dell’intervista e’ Mira Adanja-Polak, conduttrice di un popolare programma sulla vita sociale dal titolo ‘Voi e Mira’. La giornalista ha confermato alle agenzie che il filmato e’ stato realizzato a Belgrado una decina di giorni prima, e che il contenuto del colloquio -anche le parti non trasmesse per mancanza di spazio- ricalca esattamente quanto pubblicato dal settimanale ‘Nin’. Eppure Antinori aveva negato, il 14 dicembre, di aver rilasciato qualsiasi intervista nelle ultime due settimane, per smentire quanto pubblicato dal settimanale. Nel filmato di Rts, Antinori aveva dichiarato che il clone serbo era solo uno dei tre da lui impiantati negli uteri di altrettante donne di diverse nazionalita’, e che i tre bebe’ dovrebbero nascere fra gennaio e marzo. Stando al ginecologo, lo sviluppo dei feti e’ normale e tutto procede per il meglio.

La clinica privata Papic di Belgrado, chiamata in causa da Antinori come il luogo dove sarebbe dovuto nascere il primo clone umano della storia, ha intanto smentito a sua volta, in un articolo pubblicato dal quotidiano ‘Vecernje Novosti’, qualunque coinvolgimento nella vicenda. “Noi non cloniamo gente”, titolava il pezzo, nel quale i responsabili della struttura sanitaria -una delle piu’ all’avanguardia del Paese per la fecondazione assistita- hanno tacciato di “pura propaganda” quanto pubblicato da ‘Nin’, minacciando querele.

Nonostante la dura presa di posizione della Chiesa ortodossa serba e del patriarca Pavle sulla clonazione -espressa sin dalla notizia della nascita della celebre pecora Dolly- in Serbia non esiste una legislazione sulla fecondazione, e non c’e’ alcun impedimento giuridico alla clonazione umana. Il dibattito su questo tema -finora trascurato per i problemi piu’ contingenti del Paese- sembra adesso destinato ad accendersi a seguito delle dichiarazioni di Antinori.