Usa. Gli scienziati, peccatori uniti nella ricerca

L’annuncio dato dal NIH (National Institute of Heath), di uno stanziamento federale di 1,4 milioni di Usd destinati a 5 studi su cellule staminali adulte, ha provocato la reazione polemica di molti scienziati. Secondo questi ultimi, la decisione del Governo e’ una chiara dimostrazione del fatto che l’amministrazione Bush intende ostacolare la ricerca sulle staminali embrionali, dando “il contentino” alla comunita’ scientifica con finanziamenti per le staminali adulte. “Se spendessero la medesima cifra per le cellule staminali embrionali, saremmo gia’ a bordo della sperimentazione clinica”, ha commentato aspramente il Dr. Robert Lanza, direttore medico della ACT (Advanced Cell Technology). Al che ha subito ribattuto James Battey, direttore del NIDCD (National Institute on Deafness and Other Communication Disorders), che ha fermamente garantito che il NIH ha intenzione di supportare entrambi i tipi di ricerca: “non ci sono limitazioni sui fondi disponibili”.
Per Lanza pero’ il problema e’ di ordine amministrativo: e’ l’influenza del Presidente infatti ad aver indirizzato i fondi su quel terreno meno critico e delicato delle staminali adulte. “Il direttore del NIH, Elias Zerhouni, era stato scelto dall’amministrazione Bush… e’ difficile divorziare dai politici per fare delle scelte”. Scelte che letteralmente possono bloccare un tipo di ricerca, o portarla avanti: “Senza fondi non c’e’ ricerca”.
Per il portavoce dell'”American Society for Cell Biology”, Kevin Wilson, pero’ la responsabilita’ maggiore e’ da attribuire solamente al Presidente, che con le sue ipocondrie e le sue omelie si e’ limitato a giudicare “malvagi e immorali” gli esperti scientifici, con una retorica che non invoglierebbe nessuno a mettercisi contro.
In sostanza, la tecnica e’ sempre la stessa. Quando si decide di opporsi ad un’idea, un’opinione, una ricerca, una prospettiva che non si conosce a fondo, si frena. E per uno strano e perverso gioco diplomatico, si tende ad “accontentare” sempre la paura. Diceva Oscar Wilde: “Ogni santo ha un passato, mentre ogni peccatore ha un futuro”, e se per rischiare, azzardare, e -perche’ no?- sbagliare si deve essere etichettati come “malvagi”, “immorali”, o peccatori, ben vengano i rischi, gli azzardi, gli sbagli e il futuro. In un ambito cosi’ precario come quello della ricerca scientifica, dove ogni giorno, ogni ora, il rapporto umano ignoranza-conoscenza si fa sempre piu’ abissale, e’ inutile cercare di frenare un istinto, quello della curiosita’, che per definizione e’ stato il motore di avvio, e di proseguimento di ogni scoperta scientifica. E’ forse con questo spirito che il “Burnham Institute”, un centro indipendente di ricerca di La Jolla (San Diego), ha progettato un’iniziativa capeggiata dal Dr. Evan Snyder, che ha lasciato la Harvard University per la ricerca sulle cellule staminali. Il Dott. Snyder ha dichiarato in un’intervista rilasciata al “Chronicle Science”, che il “Burnham Institute” ha deciso di focalizzare gran parte della sua attivita’ nella comprensione dello sviluppo biologico delle cellule staminali, grazie ad un’iniziativa chiamata Manhattan Project for stem cell. Lo Stato della California ha infatti da poco approvato una legge che rende quel territorio molto allettante per i ricercatori e gli scienziati che intendono studiare quest’area scientifica affascinante. Il problema, secondo Synder, e’ che per conoscere a fondo le applicazioni possibili delle staminali, e’ necessario capire i meccanismi di sviluppo e di crescita che ci sono all’origine, e questo si puo’ fare solo monitorando ad esempio la crescita di una linea cellulare. E’ qui che pero’ intervengono le restrizioni legislative, che di fatto proibiscono “alla scienza di perseguire il suo corso naturale”. Lo Stato della California in tal senso ha lanciato un importante messaggio, che in sostanza riflette la volonta’ dei cittadini: gli scienziati proseguano i loro studi, indipendentemente dal fatto se i risultati saranno importanti per la scienza medica o meno. Ma la situazione degli interi Stati Uniti non e’ cosi’ favorevole: il presidente Bush, com’e’ noto ha permesso la ricerca sulle staminali solo su quelle poche linee gia esistenti. Commenta Synder: “Sarebbe come dire a Bush: tu puoi attaccare l’Iraq, ma puoi solo usare le armi che aveva tuo padre. Anzi, no. Puoi usare solo il materiale che ti e’ avanzato dalla guerra del Vietnam”. Ma in realta’, lo scienziato sa bene che per convincere le persone che la clonazione terapeutica e’ sbagliata, bisogna far leva sulle loro emozioni, sui loro sentimenti, su quella parte di loro che e’ tutto fuorche’ razionalita’. Infatti, viene definito mostruoso un processo che crea un embrione solo per poi distruggerlo. “E’ solo una piccola sfera di cellule che non ha assolutamente la potenzialita’ di diventare da solo un essere umano”, ricorda l’esperto. L’aspetto rassicurante di tutta questa politica proibizionista pero’, c’e’. Ed e’ il fatto che nonostante tutto, ci sono scienziati e medici che confidano nelle promesse offerte dalla ricerca, e, seppur con sforzi e sacrifici, lavorano quotidianamente per creare un futuro meno triste per il mondo.