Eutanasia, censurato in Canada spot pubblicitario per la legalizzazione
Una associazione australiana che promuove la legalizzazione del suicidio assistito sta valutando l’opportunità di fare causa dopo che l’authority canadese delle comunicazioni ha respinto la richiesta di autorizzare la trasmissione di un suo spot televisivo.
Il fondatore di Exit International, il medico australiano Philip Nitschke, ha definito lo spot di 45 secondi “ragionevole” e ha affermato “che i canadesi ne trarrebbero beneficio”.
Exit International aveva sperato di lanciare lo spot per promuovere il suo prossimo tour “Exit Safe Workshop”, una serie di seminari in cinque città del Nord America tra cui Vancouver e Toronto. Il workshop prevede una dimostrazione dettagliata su come togliersi la vita e delle sessioni informative sui farmaci senza prescrizione e gas che si possono utilizzare.
La legge canadese vieta la diffusione di consigli sul suicidio ed ogni forma di assistenza.
L’authority che regolamenta le trasmissioni televisione in Canada, che elabora linee guida e standard insieme ai suoi 150 membri in materia di pubblicità, si è finora rifiutata di dare il via libera allo spot.
Hugh Scher, consulente legale dell’associazione contro la legalizzazione dell’eutanasia, Eutanasia Prevention Coalition, ha detto a CBC News che questo annuncio televisivo supera la misura – moralmente e legalmente.
“E’ sostanzialmente rivolto alla promozione di una serie di seminari che hanno lo scopo di aiutare o informare le persone su come violare la legge in questo Paese”, ha detto Scher. “Non è qualcosa che possiamo tollerare.”
Nello spot, un uomo di mezza età si siede sul bordo di un letto con una T-shirt bianca e pantaloni del pigiama a righe, con visibili cerchi scuri sotto gli occhi. In un forte accento australiano, l’uomo descrive le scelte che ha fatto nella vita: “ho sposato Tina, abbiamo due figli grandi, ho scelto di avere sempre una Ford, ho scelto questa maglia, e ho scelto anche questo taglio di capelli”. “Quello che non ho scelto è di essere malato terminale”, dice l’uomo. “Non ho scelto di morire di fame perché mangiare è come ingoiare lamette da barba. Non ho certo scelto che la mia famiglia debba vivere questa situazione con me. Ho fatto la mia scelta finale. Ho solo bisogno che il governo mi ascolti”. L’annuncio termina con una scritta in sovrimpressione: ”L’85% degli australiani è favorevole alla legalizzazione dell’eutanasia volontaria”.
La scorsa settimana, anche l’Australia aveva rifiutato l’autorizzazione alla trasmissione del medesimo spot.