Eutanasia, il Western Australia boccia proposta di legge per legalizzarla
Il parlamento dello Stato del West Australia ha respinto la proposta di legge dei Verdi per la legalizzazione dell’eutanasia volontaria. Il primo firmatario della proposta, Robin Chapple, ha detto che continuerà la sua battaglia per far approvare una legge per dare ai pazienti terminali piena autodeterminazione.
Ai parlamentari era stato concesso un voto di coscienza, una procedura che permette ad ognuno di votare senza tener conto delle indicazioni dei gruppi politici di appartenenza.
Il disegno di legge avrebbe permesso alle persone di età superiore ai 21 anni con una malattia terminale e sani di mente di chiedere ad un medico di porre fine alla loro vita.
Dopo due giorni di dibattito – il primo su questo tema nella storia parlamentare del Western Australia- il disegno di legge è stato sconfitto con 24 voti contrari e 11 favorevoli. La votazione finale ha avuto luogo alle 1 di notte di giovedì scorso.
Il premier Colin Barnett ha dichiarato che i parlamentari sono stati eletti per rappresentare le loro comunità e che, secondo lui, questa decisione rispecchia la volontà degli elettori.
Intanto Chapple ha detto che avrebbe reintrodotto il disegno di legge ove fosse rieletto. Si è detto “deluso” del risultato, ma felice che fosse stato oggetto di discussione e di opinioni finalmente messe ufficialmente agli atti. “La cosa fantastica è che abbiamo avuto il dibattito, che era sempre stato il nostro principale obiettivo”, ha detto all’agenzia di stampa AAP.
Il deputato laburista Kate Doust, che si oppone all’eutanasia, ha detto a AAP di essere sempre stata “abbastanza fiduciosa” sul fatto che la normativa sarebbe stata respinta. “E ‘un risultato molto buono. Il voto dovrebbe dare un chiaro segnale che i membri del parlamento non considerano (l’eutanasia) una buona politica”, ha detto. “Quello che Robin Chapple ha proposto era una semplice soluzione a ciò che invece è una questione complessa. Sono molto felice che la questione sia stata messa a tacere”.
Il parlamentare dei Liberal Nick Goiran, che ha votato contro il disegno di legge, si è detto “rallegrato” dalla decisione, ma non crede che il voto porrà fine al dibattito.
“I Verdi hanno l’abitudine di presentare questi disegni di legge ripetutamente … non ho alcun dubbio che accadrà di nuovo”, ha detto Goiran.
La decisione arriva dopo che il ministro della Salute e vice premier, il medico Kim Hames, ha rivelato di aver aiutato un malato terminale a morire con una dose letale di morfina.
“Ho avvertito la famiglia che la dose di antidolorifico che stavo per somministrare era un inibitore della respirazione che avrebbe potuto causare il blocco della respirazione nel paziente,” ha detto a ABC Radio. “Volevano che io lo facessi? Il paziente lo voleva?”, gli era stato chiesto dal giornalista. “Il paziente e la famiglia hanno detto di sì, così ho somministrato la dose di antidolorifico”. Hames ha affermato che le sue azioni erano perfettamente legali e ha respinto l’idea che si trattasse di eutanasia. “Quello che ho fatto è dare sollievo dal dolore, e l’effetto collaterale di tale sollievo ha provocato la morte istantanea di quel paziente, che comunque sarebbe morto mezz’ora dopo”, ha detto. “E’ molto diverso dal mettere il paziente sotto flebo e somministrare una mistura di farmaci in modo deliberato per togliergli la vita.”
Chapple ha però sollevato dubbi sull’ipocrisia del ragionamento di Hames, mentre il premier Barnett ha difeso il suo ministro a spada tratta. “Non è una decisione deliberata di porre fine alla vita, è solo semplicemente un modo per rendere gli ultimi momenti più vivibili”, ha detto a Fairfax Radio. “Non è la stessa cosa di colui che ha ancora due anni di vita e sceglie di farsi fare una iniezione letale.”