Eutanasia, in Scozia arriva l’alt del Parlamento
Una commissione del Parlamento scozzese si è espressa contro la proposta di legge della deputata Margo MacDonald sulla legalizzazione del suicidio medicalmente assistito.
La commissione, composta da sei membri di tutti i partiti e istituita con il preciso compito di esaminare la proposta “End of Life Assistance Bill”, si è espressa con cinque voti contrari e solo uno favorevole.
Ma MacDonald ha accusato i commissari di aver deciso prima di aver sentito ed esaminate tutte le prove.
La proposta chiede che sia permesso ai malati terminali con sofferenze insopportabili di chiedere un aiuto medico a togliersi la vita. Include anche una serie di misure contro possibili abusi: il paziente deve chiedere aiuto a morire attraverso un domanda scritta, è obbligatorio il parere di uno psichiatra, e una seconda domanda scritta deve essere presentata almeno 15 giorni dopo la prima.
MacDonald, affetta dal Parkinson, ha detto di volere anche per se stessa la possibilità di decidere sulla vita nel momento in cui la sofferenza divenisse intollerabile.
Il deputato liberaldemocratico Ross Finnie, a capo della commissione, ha detto: “Abbiamo ascoltato le opinioni sulla proposta di numerose organizzazioni, tra cui associazioni mediche, di cure palliative, gruppi religiosi e esperti legali, sia britanniche che straniere. Dopo una approfondita discussione sui dati, siamo giunti alla conclusione che la proposta è viziata da diverse lacune. In sostanza, la commissione non accetta la premessa della proposta nella parte in cui sostiene di voler assicurare dignità e autonomia individuale per i pazienti che si avvicinano al fine vita”.
Per la commissione, infatti, l’opinione individuale del paziente che ritiene la propria vita “intollerabile” non può essere obiettivamente verificata. Inoltre, vi sarebbero problemi nell’individuazione dei pazienti a cui viene concessa questa possibilità: “malattia terminale” o “disabilità fisica permanente tale da impedire di condurre una vita indipendente e autonoma”. Per la commissione, morire con “dignità” potrebbe avere infine doppia valenza. Per alcuni il suicidio assistito potrebbe essere un modo per preservare la propria dignità, per altri potrebbe invece essere una pratica che priva di dignità.
Il rapporto della commissione giunge a questa conclusione: “In generale, la maggioranza della Commissione non è convinta che vi siano argomentazioni sufficienti per depenalizzare la legge sull’omicidio nella parte in cui punisce il suicidio assistito e l’eutanasia volontaria”.
L’unico commissario che ha votato a favore della proposta di legge è il deputato Wester Hailes, peraltro medico di professione: “La mia esperienza professionale mi ha dimostrato che ci sono alcune persone su cui le cure palliative sono inefficaci. Nel caso in cui una persona è in grande sofferenza a causa di una malattia terminale, credo che l’autonomia di quell’individuo dovrebbe ricevere priorità rispetto ai bisogni della società”.
MacDonald ha commentato: “Hanno affrontato la questione da subito con chiusura mentale e il loro rapporto lo dimostra. Appena avevo visto chi era stato selezionato per far parte della commissione sapevo che non potevo aspettarmi molto, ma certamente mi sarei aspettata un rapporto di maggiore qualità”.