Fine vita. Il caso Lambert in Francia
Nel quadro di una procedura collegiale prevista dalla legge Leonetti, l’équipe medica del centro ospedaliero universitario (CHU) di Reims ha deciso lo scorso 10 aprile di fermare l’alimentazione e l’idratazione di Vincent Lambert, un uomo di 37 anni che si trovava in uno stato vegetativo cronico dopo un incidente stradale nel 2008. Una decisione presa dopo aver constatato l’esistenza di comportamenti contrari alle cure, facendo sospettare un rifiuto dello stesso malato di continuare a vivere. La sua donna e una parte dei suoi fratelli e sorelle erano favorevoli. Ostili, invece, i suoi genitori e due dei suoi fratelli e sorelle che avevano fatto ricorso al tribunale amministrativo di Chalon-en-Champagne, che lo scorso 11 maggio ha ordinato di riprendere alimentazione ed idratazione normali, poiche questi familiari non erano stati consultati. Il dottor Eric Kariger, che dirige l’unita’ di medicina palliativa al CHU di Reims, spiega perche’ ha deciso di fare una nuova riflessione sul fine vita di Vincent Lambert.
D. Chi ha deciso di fare una nuova riflessione sul fine vita di Vincent Lambert?
R. Sono io che ho preso questa iniziativa, confermando l’impegno che avevo assunto nel mese di maggio con i diversi componenti della famiglia. Una vicenda complessa e dolorosa era stata interrotta, in seguito ad un accordo famigliare incompleto. Era necessario far passare l’estate perche’ ognuno potesse fare mente locale. Io ho convocato una riunione di famiglia per la fine del mese, dove tutti gli appartenenti alla famiglia di Vincent Lambert saranno rappresentati: la sua donna, i suoi genitori, i suoi fratelli, sorelle, fratellastri, sorellastre… Questa riunione famigliare, che non e’ obbligatoria in base a disposizioni di legge, serve ad approvare un metodo ed un calendario.
D. Che cosa succedera’ dopo questa riunione famigliare?
R. Io parto dallo schema di una commissione collegiale con tre esperti. Andremo oltre la legge Leonetti, che ne prevede uno solo. Proporro’ alla sposa di Vincent Lambert di sceglierne uno e ai genitori di sceglierne un altro. Gli argomenti di uno e degli altri contribuiranno alla mia decisione, che prendero’ da solo alla fine. La sola cosa che ci deve muovere e’ l’interesse di Vincent Lambert. Io sono li’ per difendere l’interesse di un malato, non dei convincimenti. Mi assumero’ le mie responsabilita’.
D. Quali sono le condizioni di Vincent Lambert oggi?
R. Dovendo rispettare il segreto medico, mi e’ difficile dare informazioni in merito. Possono solo dire che la sua vita di relazioni e’ piu’ complicata di prima, e diventa sempre piu’ limitata. Questo fatto e’ stato un vero terremoto per tutti, per Vincent, anche se lui puo’ difficilmente dirlo, la sua famiglia, l’équipe medica. Da una simile prova ne veniamo fuori tutti diversi da prima.
D. In questa procedura collegiale, la decisione su Vincent Lambert potrebbe essere diversa da quella presa all’inizio dell’anno?
R. Si e’ aperta una nuova fase di riflessione. Io non posso giudicare in anticipo quanto la commissione decidera’. Ci possono essere degli elementi nuovi, dei cambiamenti di posizione delle diverse parti o nell’analisi che puo’ fare qualcuno che lo sta curando… Con l’équipe di cure palliative che dirigo, noi siamo li’ per fare le cose su misura, per accompagnare delle singolarita’. Si parte con degli elementi di una storia, ognuno ha la possibilita’ di venirne fuori in modo diverso. Riguardo agli aspetti mediatici di questa vicenda, noi dobbiamo dare sostegno a tutte le parti presenti.
D. Esiste un calendario per le decisioni?
R. Non ci sono della date oltre le quali non possiamo andare. Sarebbe irragionevole marciare a tappe forzate. Prenderemo il tempo necessario, ma occorre che la commissione collegiale prenda una decisione chiara e solida. Il suo obiettivo deve essere quello di levare l’incertezza nella quale sono tutte le parti coinvolte. Per quanto mi riguarda, io sono concentrato sui mei doveri. Io sono impegnato a rendere conto delle mie scelte davanti ai mei colleghi. Quello che oggi sostengo e’ di rimettere serenita’ in questa storia dolorosa e complessa.
(articolo di Francois Béguin, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 17/09/2013)